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Il sonno della ragione genera mostri

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2023 12:32
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01/06/2023 17:18

Goya era un'artista molto solare, non si incazzava mai e aveva una predilezione per i paesaggi bucolici.

Questo in una realtà parallela, ovviamente.

Leggendo alcuni topic qui attorno, m'è venuta in mente questa sua opera, tra le mie preferite e facente parte di una serie composta da 80 lavori, intitolata "Los Caprichos". Questa in particolare è il foglio numero 43.

Goya non sopportava molto le regole, soprattutto nelle tecniche artistiche e questo in parte è motivo del mio apprezzamento (oltre ai vari aspetti psicologici nelle sue opere). Il non volersi in un certo senso conformare alla rigidità "imposta" da altri.

Non inserisco qui alcuna immagine, perché in realtà è il significato che mi interessa, più della realizzazione che troverete facilmente in rete, se non la conoscete. Gradirei che non venisse inserita in eventuali commenti, grazie.

Ad ogni modo, l'opera mostra un "dormiente", si presume sia l'artista stesso, con la testa appoggiata a un tavolo rivolto verso l'osservatore e il titolo dell'opera, in spagnolo naturalmente (El sueño de la razón produce monstruos).

Essendo la "ragione" sprofondata nel torpore del sogno, riportando la descrizione tratta da Wikipedia, la mente del "dormiente" genera un inferno terreno di bestie mostruose, dai connotati spiccatamente negativi.

Secondo Goya, dunque, la fantasia è alla base di tutte le creazioni. Se questa è lasciata delirare in maniera incontrollata, senza il supporto della ragione, condurrà ai mostri e a tanti elementi inesistenti; se, invece, la ragione è sveglia e si unisce alla fantasia, in un intimo connubio tra regola e genio, si dà vita a uno strumento dalla potenza inesauribile. I mostri, infatti, simboleggiano proprio quelle forme e quei processi mentali che, relegati negli abissi del subconscio, dopo il sonno della ragione hanno potuto finalmente palesarsi: l'uomo, in questo modo, non è oppresso da forze esterne, bensì è in conflitto con sé stesso, travagliato da queste orribili visioni scaturite dalla sua anima.

Trovo che questo pensiero di Goya sia molto attuale e applicabile davvero a molti argomenti.
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01/06/2023 18:07

Ha ragione.

Se facciamo attenzione ai temi sociali,
ci sono molto razzisti, il cui atteggiamento, oltre a esprimere disprezzo della dignità altrui e mancanza di una dignità propria, è anche indice di una pericolosa idiozia collettiva, che può portare a pericolosi scontri.

Naturalmente, quei deficienti si offendono a essere chiamati razzisti. Se la prendono con la sinistra, perché non sanno cosa dire. Lamentano il razzismo degli altri, verso di loro. Stupidi, pieni di stupida superbia, deboli; d'altronde, dico le cose come sono, non chino il capo a questa plebaglia né alla sua ignoranza - animalesca.

I loro ricorrenti argomenti sono senza senso, spesso anche incostituzionali;
hanno torto.

Il loro riferimento a invasori e barbari... è delirio.
La Costituzione ammette (art. 3), la multietnicita', multirazzialità, multireligiosita', multilinguismo, tra i cittadini. Esclude qualsiasi discriminazione, in tal senso.
Molti italiani, rifacendosi a idee identitarie cosiddette (al loro razzismo e alla loro ignoranza, con altre parole) a priori, hanno spesso la frase che "la tale non è a casa sua" e "il tale è ospite".
Nel ribadire a loro che non è così, soprattutto se il presunto straniero è cittadino italiano,
questa gente è, spesso, così - bestialmente - superba, da non volerlo ammettere,
ritenendo, a ogni costo, che il proprio senso identitario (e incostituzionale in sé) valga più di norme scritte, perfino costituzionali.
Non sapendo che altro dire, perché argomenti validi non ne ha, comincia con toni arroganti, insulti (in pratica, come osa, qualcuno, contrastarli?), non volendo intendere niente,
tornando al proprio delirio, che "vedremo solo neri, arabi....". Quando fosse, non mi interesserebbe niente; gente con un diverso aspetto fisico. Facciamo il caso politico, di questi imbecilli, che temono ciò....?

Cosa sia legittimo e costituzionale, la detta marmaglia sembra non capirne neppure il significato;
marmaglia che, quando vota,
non sa cosa fa.




Ho fatto un esempio di ignoranza e addormentamento della ragione; qui, però è forse... atrofia. .... sottosviluppo.... regressione della ragione... non sonno; magari.
Non ritengo di aver offeso nessuno; gente cosi descritta non può, a sua volta, pretendere di essere rispettata, quanto io ho ne ho descritto gli indecorosi atteggiamenti e perché sono indecorosi.

Si vergognino, sempre, usque ad finem...!


PS. "Dobbiamo pensare ai gravi problemi che affliggono gli italiani". Frase ricorrente, ipocrita ed esclusivamente elusiva. Inoltre, se molti italiani hanno queste farneticazioni, non hanno problemi o cose più degne a cui pensare. Questa ridicola frase l'ho sentita, tempo fa, da Salvini;
si riferiva, principalmente, alla necessità (dei pari suoi) che fosse abrogata la legge Severino....!....

Chiudo; mi sta cogliendo la solita risata, lunga, intensa e incontrollabile e mi manca già il fiato....
[Modificato da Tony59 01/06/2023 18:29]
A che ora se magna?
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01/06/2023 18:28

La fantasia lasciata delirare, di cui parla Goya...
il mio esempio mi sembra.... calzante.

Non ho inteso andare off-topic né - piuttosto mi ritirerei dalla discussione quando accadesse - sostituire l'argomento del topic, con questo.
Mi è sembrato un esempio.
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01/06/2023 19:27

TheGlitch ti metto un link ad una cosa letta oggi. In parte ha a che fare con la fantasia e la ragione.

Ohi, da non prendere troppo sul serio eh 😉

www.meditazionezen.it/legge-di-attrazione/

Mi ricorda tanto 81Giulia ed i desideri di Sibaldi.


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01/06/2023 23:35

@Tony59 Nessun problema, anche se fosse stato un OT, non li abbiamo mai limitati mi pare. 😉
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01/06/2023 23:57

@LaPeppa Nelle sessioni formative che ho tenuto ne ho parlato un paio di volte e ne ho apprezzato molte realizzazioni, è un modo per cambiare il proprio approccio alla realtà, così come i 100 desideri di Sibaldi. L'azione spetta sempre a noi 😉.

Articolo interessante! Ma già lo sapevi.
[Modificato da TheGlitch 02/06/2023 00:02]
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02/06/2023 11:16

Re:
TheGlitch (hE2V221203), 01/06/2023 17:18:


Secondo Goya, dunque, la fantasia è alla base di tutte le creazioni. Se questa è lasciata delirare in maniera incontrollata, senza il supporto della ragione, condurrà ai mostri e a tanti elementi inesistenti; se, invece, la ragione è sveglia e si unisce alla fantasia, in un intimo connubio tra regola e genio, si dà vita a uno strumento dalla potenza inesauribile. I mostri, infatti, simboleggiano proprio quelle forme e quei processi mentali che, relegati negli abissi del subconscio, dopo il sonno della ragione hanno potuto finalmente palesarsi: l'uomo, in questo modo, non è oppresso da forze esterne, bensì è in conflitto con sé stesso, travagliato da queste orribili visioni scaturite dalla sua anima.



Che la fantasia, in quanto astratta, sia alla base di tutte le creazioni è limpido. Invece il secondo punto non è limpido. Non è la fantasia creativa che deve essere disciplinata dalla ragione ma l'interezza dell'essere umano si disciplina alla ragione. La ragione è ciò che ci permette di interpretare la realtà. La fantasia non cambia la realtà ma funzionando nell'astratto e non nel reale è di fatto irragionevole. Quando definiamo un'opera d'arte come astratta significa che ci confrontiamo direttamente con la fantasia dell'artista. Credo che tantissime opere d'arte religiose siano astratte perché non hanno riscontro nella realtà. Tutto ciò che è fede è astrazione dalla realtà.
I mostri non vengono generati dalla fantasia bensì dall'astrazione, dal non riferirsi alla realtà.
Fintantoché il riferimento della mente umana è la realtà e non il pensiero astratto, la mente stessa è disciplinata dalla ragione e la fantasia ha base creativa reale. Faccio un esempio che riguarda la cultura di un popolo lontano: il drago che è continuamente raffigurato nell'astratto cinese è reale?
La ragione e la fantasia si uniscono in un intimo connubio nell'interpretare la realtà. Ma quando si accetta l'anarchia dell'astratto i mostri popolano la mente.
Altro punto: l'essere umano è potenza inesauribile se esprime la propria anima. L'anima è energia e da lei non si esprimono mostri o visioni orribili. L'anima è libera dalla paura. La paura si manifesta quando la mente si perde nell'astratto occultando l'espressione d'amore dell'anima.
I mostri popolano l'astratto e si manifestano quando si interpreta le realtà in base all'astratto, in base alla paura.
L'astratto disattiva l'anima, la ragione e la fantasia creativa.
Poi, secondo me, il subconscio non ha abissi. Il subcoscio assorbe tutto ciò che arriva dall'esterno e lo tiene sempre attivo in un continuo confronto con l'essere. Il subconscio interagisce con la parte conscia attraverso la paura. La persona razionale che ha una sensibilità calibrata sulla realtà sa disattivare gli eccessi di paura per cui non è preda dell'ansia e la capacità d'astrazione della sua mente non genera mostri perché è subordinata alla ragione quindi alla realtà.
Le persone deboli si vendicano, le persone forti perdonano, le persone intelligenti ignorano.
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02/06/2023 12:18

Trovo sia un'interessante analisi e penso che Goya fosse "dominato" da molti demoni, come probabilmente è accaduto e accade a molti artisti non solo relativamente all'arte "pittorica". Per demoni intendo sempre quelle rappresentazioni che la mente genera a seguito di "malesseri" e sovraccarichi emotivi, che siano dati dalla paura, dalla rabbia, da un eccesso di emozioni disorganizzate e per qualcuno difficilmente gestibili per varie ragioni. Per mia esperienza diretta, oltre alle pene d'amore, sono queste le energie che più contaminano le opere artistiche, se non altro dell'arte che piace a me ovviamente.

Mi sento di dire che l'atto di accettare l'anarchia dell'astratto è un'azione ragionata, accettare presume una consapevolezza, "io voglio abbandonarmi ad essa, io voglio che sia così, io lascerò che la mia realtà sia questa", mentre la mente inconsapevole e incontrollata libera mostri per natura, perché la ragione li ha relegati in qualche antro mentale e controllati, o vi ha provato a farlo. Ma a loro non importa, durante il sonno non sei consapevole (tranne in rari casi) e la fantasia è anarchica per natura, perché altrimenti saresti sveglio e provare a razionalizzare, ovvero ad avere il controllo e la capacità di scelta.

Sono d'accordo su quanto scrivi in merito all'assorbire dall'esterno e lasciarci dominare dalla paura. Secondo te, troppa razionalità non genera mostri? Squilibri?

Poi c'è da dire che questa opera e la frase stessa di Goya, hanno varie applicazioni e interpretazioni, anche tutte corrette come la tua ovviamente, perché di fatto non credo che possano esserci errori di interpretazione. Il concetto è applicabile al mondo reale, basti pensare alle menti assopite che vivono questa realtà o una parte di essa, quella veicolata dai media e quindi da chi li aziona, dai servizi offerti in comode rate mensili, dagli atti di distrazione di massa, dal denaro. Talmente flessibile da poter essere applicata ad un senso e nel suo opposto, in base all'ideologia.

Ed è questo che mi "prende" nel senso... il sonno di chi si lascia eccessivamente coinvolgere dall'offerta, genera mostri che non usano la propria ragione, ma un artefatto, convinti che sia giusto, lecito, pure bello.

E a me sembra mostruoso.
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02/06/2023 12:21

boomerkiller (WUtP230214), 02/06/2023 11:16:


Poi, secondo me, il subconscio non ha abissi.




Questa discussione mi ha fatto tornare in mente un film in bianco e nero, di tantissimi anni fa, il "Pianeta Proibito", molto liberamente ispirato, in chiave fantascientifica, alla "Tempesta" di Shakespeare.
Non vi annoio riportandovi dettagliatamente la trama: dico solo che i protagonisti del film, ambientato nel XXIV secolo, durante una spedizione di soccorso in un lontano pianeta alla ricerca dei sopravvissuti di una spedizione, si imbattono in un "mostro" misterioso che, alla fine, si scopre essere in realtà la materializzazione dei "mostri dell'ID", secondo l'accezione freudiana, di un geniale professore unico sopravvissuto della spedizione.
Ecco, anche io sono convinto che, in ciascuno di noi, esistano i "mostri dell'ID", tenuti costantemente a bada dal nostro "Super Io".
Ma pronti comunque a scatenarsi qualora, per un motivo X, si abbassino le difese oppure la spinta dei "mostri" diventi troppo forte.
Visto che sul secondo fattore, per sua natura imprevedibile, nulla è possibile fare, l'unica "prevenzione" che possiamo esercitare è "irrobustire" le nostre difese, far sì che il Super Io sia sempre vigile ed attento. E sperare che non ci capiti mai la giornata storta di cui parlavo in un altro intervento.
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02/06/2023 12:56

Eppure io credo che l'ostinata veglia della ragione generi mostri, la smania del controllo generi mostri, non è vero che restare sempre vigili è la chiave.
Le emozioni esistono anche se noi non le vogliamo, la loro repressione genera mostri solo peggiori. Riconoscerle, canalizzarle, trovare uno spazio sicuro per lasciarle fluire è la chiave, non dissimilmente di come vedo fare ai proprietari di cani quando cercano un posto dove lasciarli correre. E se al cane - per quanto addomesticato - togli il guinzaglio, lui inizierà istintivamente a correre, perchè lo rende felice. Se tieni un animale chiuso in gabbia lo renderai solo più feroce.
Noi siamo un tutt'uno tra razionale e irrazionale, ci vergognamo della nostra tenerezza come fosse una debolezza, mettiamo a tacere tutto quello che non desideriamo affrontare, non siamo capaci di accogliere altro da noi, e così facendo spesso i mostri che generiamo siamo noi.
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02/06/2023 13:00

Re:
TheGlitch (hE2V221203), 02/06/2023 12:18:

Sono d'accordo su quanto scrivi in merito all'assorbire dall'esterno e lasciarci dominare dalla paura. Secondo te, troppa razionalità non genera mostri? Squilibri?



Come dicevo è tutto nell'usare la ragione per interpretare l'ambiente esterno e di riflesso anche l'essere. Se ci poniamo come esseri ignoranti si dà spazio alla paura visto che la legge principale della realtà è la precarietà. Però, nel momento che crescendo da esploratori ignoranti dell'ambiente diventiamo sempre più capaci d'interpretarlo, l'ambiente ci diventa amico. La ragione è lo strumento interpretativo che ci permette di conoscere. Dall'ignoranza alla ragione cambia anche il significato della precarietà. La precarietà non è più un disagio bensì è un evolversi di variabili. Più variabili riesci a seguire con la ragione e più l'ambiente ti è amico. Basta che pensiamo al fuoco o a tante altre risorse che da pericoli mortali sono diventati appunto risorse utili a migliorare la vita.
Astrarre a cosa serve? Bè, è una funzione della mente che ci permette di creare un disegno interpretativo. È un videogioco in cui niente è soggetto alla morte ed alla distruzione. Per capirci: conoscendo la storia di un territorio se ne possono astrarre probabili inondazioni cicliche? Tecnicamente l'astrazione la riproduciamo nei computer per cui con giusti algoritmi si possono ricostruire le interazioni di variabili e alle variabili della natura si possono aggiungere le variabili umane tipo la cementificazione e la deforestazione.
Secondo me la razionalità non è mai uno strumento che arrivi all'eccesso se la utiliziamo per leggere l'ambiente e le relazioni. I mostri che ci sorprendono nelle pagine di cronaca nera o in assurde invasioni militari sono razionalmente interpretabili? Secondo me sì ma solo se si capisce che sia le passioni che le emozioni che i sentimenti sono variabili umane pericolosamente invasive.
Osservare una persona in base ad una passione ci fa vedere in astratto quella persona. Ci appiccichiamo sopra tutto il meglio che la nostra mente astrattamente produce. La ragione ci direbbe che secondo la normalità della realtà chiunque può dimostrarsi seducente per secondi fini a volte anche mortali.
La ragione nell'interpretare l'ambiente e le relazioni può disattivare i mostri, quelli reali e anche quelli astratti.
La paura è un'emozione primaria, la ragione può disattivarla nella componente subconscia cioè del bambino che è in noi per tutta la vita? Credo di sì se accettiamo di essere distaccati, sai come si dice: prima di rispondere ad una domanda conta fino a 10. Cioè, essere disciplinati secondo ragione significa abituarsi a contare fino a 10 a meno che il pericolo diventa istantaneo. Ma anche la reazione ad un pericolo istantaneo nell'adulto è disciplinata.
Quindi non credo che ci possa essere un eccesso di razionalità perchè se genuina disciplenerebbe anche se stessa.
Le persone deboli si vendicano, le persone forti perdonano, le persone intelligenti ignorano.
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02/06/2023 13:35

Non riesco a capire se per te l'irrazionalità è qualcosa di negativo, se non esecrabile e da disprezzare. Anche da eliminare completamente dalla propria vita.

In una discussione su Amando aperta da Trale, mi ero domandata se in fondo l'irrazionale è "solo" ciò che ancora non conosciamo. E che forse ci si presenta davanti quando non siamo del tutto pronti. In questo senso scatta la paura, che certo con la razionalità si può domare in modo da non farci paralizzare.

Poco fa i miei bimbi stavano guardando un cartone. Il piccolo è venuto a dirmi che gli faceva paura. La grande non ne aveva: aveva le capacità per interpretare ciò che vedeva.

Ma essere piccoli non è mica una colpa.

Ho provato a spiegare e stare vicino al piccolo ma aveva ancora paura. Abbiamo cambiato canale.

Non basta una vita umana e forse neppure 10 per conoscere tutto quanto. L' irrazionale nel senso di ancora non conosciuto è infinito.

"Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso"

Ecco, questo intendevo dire.
Sono d'accordo con TheTightroper, la smania del controllo genera mostri, anche perché pensare di controllare tutto è un'illusione, anche a livello di emozioni e sentimenti che se escono dalla porta, rientrano dalla finestra. Se poi si sopprimono, bè forse si muore dentro come esseri umani.

Ma probabilmente non ho capito cosa intendi tu.
Tranquillo, mi capita spesso di non capire.
[Modificato da LaPeppa 02/06/2023 13:41]


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02/06/2023 14:06

In realtà concordo in pieno con TheTightroper. Ho riletto più volte 🙂

Aggiungo una considerazione un po' OT, forse.

Un conto è parlarne a freddo, esprimere concetti. Un conto è vedere come ci comportiamo o riusciamo a comportarci quando ci siamo dentro, nella nostra vita.

L'astratto, il concetto, in questo senso, è qualcosa che abbiamo dentro di noi e che poi possibilmente si realizzerà. Passerà cioè dalla testa, alla pancia, al sangue. Diventerà azioni. È forse ciò che a cui tendiamo. Un "assaggio di futuro".
Il casino sta nel mezzo, tra partenza e arrivo....😐


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02/06/2023 14:16

Non per parlare al posto di Boomer, ma secondo me ciò che intendeva non è tanto un ipercontrollo, quanto la capacità razionale e consapevole di saper gestire l'irrazionale. Ma è un po' come dici tu Peppa, con l'esempio di tuo figlio che non ha ancora il set informativo per elaborare le informazioni di quel cartone, mentre tua figlia si. Quindi è una questione di esperienza acquisita e di capacità di comprendere in autonomia e di metabolizzare. Applicandolo a noi, ai nostri pensieri irrazionali, in un mondo perfetto (ironizzo), potremmo e dovremmo acquisire le capacità di conoscere i nostri demoni e "collaborare" con loro al nostro sviluppo, non reprimendoli con l'ipercontrollo, ma elaborandoli, dandoci il tempo per organizzare il nostro pensiero. I famosi 10 secondi prima di rispondere, che cita Boomer.

Alla fine sempre nella necessità di equilibrio ricadiamo, perché ogni istante e ogni parte di noi non è solo nera o bianca e non è ferma, stabile, imprigionata nella grafite come Han Solo in Star Wars. Immaginiamo per esempio la simbologia di Ying e Yang o anche solo una nostra giornata qualsiasi, ogni istante siamo diversi. Ma sappiamo anche bene che questo equilibrio è complicato da raggiungere e non è perpetuo, giustamente, perché riceviamo un sacco di input, molti dei quali ci coinvolgono, stravolgono, opprimono, anche inconsciamente.

Secondo me le menti meno portate all'autoanalisi, sono meno consapevoli e trovano molti alibi per non guardarsi allo specchio. Senza parlare di quelli che non accettano un no come risposta e via dicendo, tutti quelli ovvero che non razionalizzano i propri pensieri convinti di essere nel giusto così come sono, che non sanno discernere nemmeno una scala di priorità o di giustizia.

A volte "dormire" apre solo le porte di un altro "inferno".

Sono d'accordo con TheThightroper, anche l'eccesso di controllo, essendo una manipolazione della nostra natura caotica, è deleterio e crea altri mostri, che quando va bene mordono solo il diretto interessato, ma che purtroppo invece frequentemente toccano tutti quelli che ne vengono in contatto.
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02/06/2023 14:23

Sì TheGlitch, sono d'accordo con l'autoanalisi ma talvolta il nostro specchio sono, anzi devono essere gli altri e il nostro comportamento nei loro confronti.

Ci sono mostri veri che sono sicura che autoanalizzandosi si trovavano perfetti e perfettamente in equilibrio. Anche quando uccidevano gli altri.

Ma qui sono troppo OT ed invece mi piacerebbe continuare IT


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02/06/2023 14:46

@LaPeppa
LaPeppa, 2/6/2023:

In realtà concordo in pieno con TheTightroper. Ho riletto più volte 🙂

Aggiungo una considerazione un po' OT, forse.

Un conto è parlarne a freddo, esprimere concetti. Un conto è vedere come ci comportiamo o riusciamo a comportarci quando ci siamo dentro, nella nostra vita.

L'astratto, il concetto, in questo senso, è qualcosa che abbiamo dentro di noi e che poi possibilmente si realizzerà. Passerà cioè dalla testa, alla pancia, al sangue. Diventerà azioni. È forse ciò che a cui tendiamo. Un "assaggio di futuro".
Il casino sta nel mezzo, tra partenza e arrivo....😐



Esatto, io ho pensato la stessa cosa.
La razionalità ci aiuta ad analizzare e discernere le emozioni che abbiamo provato ma ben poco può su quelle che proviamo mentre le proviamo né su quelle che proveremo. È vero che l'esperienza può fare la differenza, rende prevedibile l'imprevisto e ci permette di non avere paura davanti a ciò che abbiamo già affrontato: ma mica sempre. Io dovrò tra non molto ripetere un intervento che ho già fatto qualche anno fa e ho una gran paura, forse pure più della prima volta, perchè stavolta so a cosa vado incontro. Ho paura e so di averne, fine del discorso. Me la vivo.
Ci sono canzoni, o scene di film, o immagini che mi commuovono ogni volta che le vedo o ascolto, non solo la prima volta che le ho viste o ascoltate.
Non c'è niente di razionale o di "settato" in tutto questo: sono emozioni che nascono e lascio fluire e uscire dagli occhi, senza opporre resistenza, accettandone gli effetti. Se non permettessi alla gioia, al dolore, alla paura, ecc di pervadermi e uscire da qualche parte resterebbero nella pancia e mi corroderebbero le pareti interne. Funziona proprio così. Le persone che mettono in atto questa repressione iniziano ad avere disturbi del sonno, gastrite e altri sintomi. Sintomi appunto, che un iperlogico tratterà come cause del malessere, cercando di curare l'insonnia, la gastrite, ecc e senza andare mai alla ricerca delle cause più profonde di quei problemi, perchè per lui sono e saranno sempre tutte puttanate.
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02/06/2023 15:28

TheTightroper,
mettiamola così: considera la statua raffigurante la madonna di Trevigliano, vederla piangere sangue mi provoca d'istinto un'emozione irrazionale. La cosa è un evento non reale. Del materiale inerte che espelle materiale organico. Il passaggio dall'emozione irrazionale alla fede, che è essa stessa irrazionale, è un attimo.
Ma sono adulto e razionale per cui sono consapevole che il materiale inerte non produce materiale organico tipo sangue umano. Questo secondo me è interpretare la realtà attraverso la ragione. Infatti è facile che delle persone ne truffino altre per soldi ma non è mai successo che una statua pianga sangue umano.
Non mi sembra che qui ci sia un eccesso d'uso della ragione ma spiccato buonsenso.
Lo stesso buonsenso che non mi permette di scegliere la fede in quanto irrazionale.

In bambini e ragazzetti l'irrazionale è utile perché provoca una reazione al pericolo che è pressoché sempre sconosciuto a quell'età. In quegli anni si forma l'inconscio. Poi i bambini crescono e il conscio dialoga e mitiga l'inconscio. La paura viene disattivata nei casi in cui non è utile.
Se mi dovessi operare certo che avrei paura e la vivrei tutta anche se in coppia con la razionalità. Ma gli incubi notturni popolati di mostri non vanno a braccetto con la felicità e la serenità della persona. Da quello che ricordo, i brutti sogni li facevo da bambino o li faccio nei periodi in cui ho problemi pesanti da portare a soluzione e la mente viaggio troppo veloce.

Poi, parlando di mostri devo dire che una statua che piange sangue umano è un mostro.
Le persone deboli si vendicano, le persone forti perdonano, le persone intelligenti ignorano.
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02/06/2023 17:17

Se mi permettete di scendere un attimo di livello (poi potrete risalire... 😉) io credo che un eccesso di autoanalisi possa essere pernicioso come una eccessiva superficialità.
La natura umana è quella che è, non è sostanzialmente cambiata da quando i nostri antenati vivevano nelle caverne e risolvevano le loro questioni a colpi di clava sulla testa. Stabilire il motivo per cui siamo così ci porterebbe lontano, a complesse disquisizioni sul destino dell'uomo e sulla consapevolezza che lui, unica creatura vivente sulla Terra, ha della caducità della sua esistenza.
Di fatto i mostri sono dentro di noi, negarne l'esistenza è inutile, mentre l'esigenza di tenerli sotto controllo è essenziale per la stessa sopravvivenza della specie. Se ho interpretato bene i vostri interventi (complicati: non eravate troppo in vena di sforzarvi per una adeguata chiarezza espositiva, oggi... 😁), mi sembra di capire che proponete due opposte chiavi di lettura: da un lato c'è chi ritiene che i mostri si possano controllare con la razionalità ed il rigore e dall'altro chi, invece, ritiene deleterio un eccesso di razionalità e che, al contrario, pensa sia necessario "liberare" le emozioni e permettere loro di fluire liberamente, per evitare una loro pericolosa "compressione".
Secondo me, salomonicamente parlando, entrambe le opzioni possono essere valide o, al contrario, estremamente pericolose: dipende dai soggetti, dalle circostanze, persino dalla casualità, che è sempre lì, pronta, a scompaginare i nostri disegni.
Ripeto una frase che ho già scritto e che racchiude il mio pensiero: chiunque può essere un assassino, basta una buon motivo ed una giornata storta. Possiamo/dobbiamo solo cercare di eliminare alla radice i possibili "buoni motivi" e sperare che non ci arrivi addosso la giornata storta.
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02/06/2023 17:57

Non so Stefano.
Non so se chiunque può essere un assassino. In qualche modo, forse, immedesimandosi nelle situazioni che spesso si leggono e forse con un po' di esperienza umana, si può sviluppare un briciolo di lucidità. Anche l'empatia, mettersi nei panni dell'altro, potrebbe essere un antidoto al diventare un assassino.
Così come la consapevolezza del proprio limite: si sa che dopo quel punto si sbrocca e si decide o di non arrivarci oppure di andarsene se si raggiunge.

La consapevolezza di avere una giornata storta è un altro bell'aiuto: cercherò di smaltire quel malumore.

Certo, tutto questo a livello razionale.
Tornando in topic, se la ragione dorme, il tutto si complica. Se non si amministrano razionalmente sentimenti, emozioni, eventi idem.

Tuttavia rimango certa del fatto che qualcosa, anche più di qualcosa, sfugge alla umana ragione. Negarlo mi sembra persino pericoloso.


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02/06/2023 18:34

Re:
LaPeppa (V7fd221203), 02/06/2023 17:57:

Non so Stefano.
Non so se chiunque può essere un assassino. In qualche modo, forse, immedesimandosi nelle situazioni che spesso si leggono e forse con un po' di esperienza umana, si può sviluppare un briciolo di lucidità.




Prova a fare un esercizio mentale... Tu hai dei figli piccoli, mi sembra di aver capito..
Bene, immagina di sorprendere un maniaco mentre sta violentando tua figlia... Immagina d vederla urlare per il terrore ed il dolore... E adesso immagina di avere a portata di mano una pistola o un'altra arma letale.. Sei sicura che avresti la lucidità necessaria per non utilizzarla?
Tu mi dirai: ma si tratta di legittima difesa.... Attenzione, non è mica così certo (anche legalmente...). Tu avresti la possibilità di gridare per far scappare l'aggressore, probabilmente disarmato, o almeno potresti provarci. Oppure potresti sparare in aria per spaventarlo.
Dovresti/potresti tentare altre strade prima di giungere, per riconosciuta legittima difesa, a sparargli addosso.
Ma sei sicura che avresti quel "briciolo di lucidità" per farlo?
Onestamente io non lo so. Probabilmente io no, ma spero di non dover mai essere messo alla prova.
Ho fatto un esempio forse estremo, ma altri se ne potrebbero fare. E, con un calo delle difese a causa di "una giornata storta", forse potresti arrivare a perdere quel briciolo di lucidità anche in casi meno estremi.
Forse.
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02/06/2023 18:55

Discorso interessante. E anche un po' più complesso di quanto possa sembrare a mio avviso.

Partiamo dall'origine? L'etimologia della parola mostro non porta a qualcosa di così mostruoso (gioco di parole😉).
Monstrum in latino indica "prodigio" che, come parola, tanto negativa non è. Anzi! E da qui ci si aggancia al verbo mostrare che è appunto far vedere qualcosa che normalmente non si vede.
Chissà perché tutto ciò che è diverso, fosse anche un pensiero diverso, ci spaventa e ci fa trasformare anche le parole.
Il prodigio è qualcosa di non usuale, insolito e genera distanze assurde.
Ognuno di noi ha i suoi mostri da celare o da mostrare.
Far accompagnare la ragione dalla fantasia rende più facile l'accettare questa parte di noi.
Reprimere una parte mostruosa risveglierà demoni e prima o poi esploderà in qualche modo. Ciò che veniva celato, troverà la strada per farsi vedere.
"Accarezzare" una parte mostruosa invece placherà il demone e quella parte potrà mostrarsi per quel che è: un prodigio.
Un'opera che ha cercato di raccontare questa realtà da portare alla luce credo sia Notre-Dame de Paris di Victor Hugo.


MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
02/06/2023 19:41

Re:
Masquerade (fnuj230103), 02/06/2023 18:55:

Discorso interessante. E anche un po' più complesso di quanto possa sembrare a mio avviso.

Partiamo dall'origine? L'etimologia della parola mostro non porta a qualcosa di così mostruoso (gioco di parole😉).
Monstrum in latino indica "prodigio" che, come parola, tanto negativa non è. Anzi! E da qui ci si aggancia al verbo mostrare che è appunto far vedere qualcosa che normalmente non si vede.
Chissà perché tutto ciò che è diverso, fosse anche un pensiero diverso, ci spaventa e ci fa trasformare anche le parole.
Il prodigio è qualcosa di non usuale, insolito e genera distanze assurde.
Ognuno di noi ha i suoi mostri da celare o da mostrare.
Far accompagnare la ragione dalla fantasia rende più facile l'accettare questa parte di noi.
Reprimere una parte mostruosa risveglierà demoni e prima o poi esploderà in qualche modo. Ciò che veniva celato, troverà la strada per farsi vedere.
"Accarezzare" una parte mostruosa invece placherà il demone e quella parte potrà mostrarsi per quel che è: un prodigio.
Un'opera che ha cercato di raccontare questa realtà da portare alla luce credo sia Notre-Dame de Paris di Victor Hugo.




Nella realtà però non finisce come col gobbo di notre dame. Capita l'opposto di solito, quindi meglio non mostrare spesso.

02/06/2023 19:47

Re: Re:
Stefano (tbct230131), 02/06/2023 18:34:




Prova a fare un esercizio mentale... Tu hai dei figli piccoli, mi sembra di aver capito..
Bene, immagina di sorprendere un maniaco mentre sta violentando tua figlia... Immagina d vederla urlare per il terrore ed il dolore... E adesso immagina di avere a portata di mano una pistola o un'altra arma letale.. Sei sicura che avresti la lucidità necessaria per non utilizzarla?
Tu mi dirai: ma si tratta di legittima difesa.... Attenzione, non è mica così certo (anche legalmente...). Tu avresti la possibilità di gridare per far scappare l'aggressore, probabilmente disarmato, o almeno potresti provarci. Oppure potresti sparare in aria per spaventarlo.
Dovresti/potresti tentare altre strade prima di giungere, per riconosciuta legittima difesa, a sparargli addosso.
Ma sei sicura che avresti quel "briciolo di lucidità" per farlo?
Onestamente io non lo so. Probabilmente io no, ma spero di non dover mai essere messo alla prova.
Ho fatto un esempio forse estremo, ma altri se ne potrebbero fare. E, con un calo delle difese a causa di "una giornata storta", forse potresti arrivare a perdere quel briciolo di lucidità anche in casi meno estremi.
Forse.


Se la sta violentando è quasi certo che viene considerato come proporzionale lo sparo e l'uccisione, perchè l'offesa in quel caso alla vittima è grave, fisica e può essere mortale.

Infatti i casi tipici in cui nel processo non c'è poi la proporzionalità per aver sparato e ucciso sono quando c'è un furto e il tizio sta scappando, dove c'è meno pericolo e minore offesa.


[Modificato da Sousuke 02/06/2023 19:48]
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02/06/2023 20:12

Stefano ti sembreremo mostruosi (!) mio marito ed io ma ci siamo trovati a parlarne.

Ti riporto quello che è venuto fuori, senza filtri.
Ragionando a mente lucida, ti rendi conto che sarebbe meglio evitare, perché oltre alla violenza ci sarebbe poi la mancanza di un genitore per quel bambino.
Anche a mente lucida, la possibilità di ammazzare quella persona mi sembra la sola cosa che potrebbe succedere, anche senza pistola.
Peppo lo andrebbe a cercare, se lo venisse a sapere, per ammazzarlo come un cane.
That's it.


-+-+-+-+-+-+-+-
Cadi sette volte, rialzati otto
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Post: 1.376
Sesso: Maschile
02/06/2023 22:45

@LaPeppa Vero, e quelli sono squilibrati per natura.

LaPeppa, 2/6/2023:

Sì TheGlitch, sono d'accordo con l'autoanalisi ma talvolta il nostro specchio sono, anzi devono essere gli altri e il nostro comportamento nei loro confronti.

Ci sono mostri veri che sono sicura che autoanalizzandosi si trovavano perfetti e perfettamente in equilibrio. Anche quando uccidevano gli altri.

Ma qui sono troppo OT ed invece mi piacerebbe continuare IT


***********************
"Dove c'è la tua paura, lì c'è il tuo compito." - (Carl G. Jung)
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