A quanti anni

Nemes87, 06/02/2024 19:40:

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ovvero Tony? a che età sei andato a vivere da solo? 🤔

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Mio malgrado, ho potuto cominciare a vivere da solo, quando mia madre fu ricoverata (poi è morta), in seguito al suicidio del Fratellino. In pratica, da un po' prima della pandemia. Devo ammettere che, fino a un certo punto, mi era andato bene di vivere con lei. I miei familiari (mamma e Fratellino) erano però divenuti.... per dirla con una similitudine, come delle persone che stanno annegando, che se provi a portare in salvo, fanno andare sotto anche te.

A mamma, allusivamente, dicevo che desideravo molto, quanto prima possibile, vivere lontano - da parenti e connazionali.
Cominciai presto a viaggiare da solo, in compenso, verso luoghi lontani, con molto stupore dei conoscenti, in particolare dei colleghi.... Colleghi...?

mi dispiace tanto Tony, ti mando un forte abbraccio 🤗

Grazie

@trale
dopo l'universotà con mia moglie abbiamo subito iniziato a parlare di matrimonio, allora mi dicevo: "va beh, cosa vado a vivere da solo se tra un anno poi devo traslocare di nuovo per andare con mia moglie".

Solo che la cosa è durata anni :D

Non me ne sono mai andato da questa casa ( tranne un periodo di alcuni anni ), ho sempre aspettato che andassero gli altri 😂

Danae (ayfb221203), 06/02/2024 15:01:

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Trale, conosco un sacco di persone che sono rimaste a casa con i genitori fin oltre i 30.
Di base se non ci si trasferisce in altre città/regioni/stati si va a vivere per conto nostro quando siamo in coppia, almeno così è nella maggior parte dei casi.

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È la mentalità che ancora predominava, negli anni Novanta. Andare a vivere da soli, non era facile. Abitazioni in affitto erano difficili da trovare, quanto era facile la possibilità dello sfratto. Acquistare un appartamento era assai difficile, per dei giovani che non avessero ancora, tra i propri risparmi, quella parte del valore dell'immobile che la banca non prestava. Molti - e molte trovavano, in ultima analisi, assai comodo continuare a vivere coi genitori. Si aggiungeva un'altra mentalità, che cominciava ad affievolirsi allora, secondo cui fosse bene uscire dalla famiglia d'origine, solo per fare una famiglia propria.

Una mia compagna di liceo, che una volta incontrai, in quegli anni, mi disse che aveva avuto varie possibilità di sposarsi. Stava, però, così bene coi suoi genitori. Tralascio che, fra quei ragazzi, evidentemente, non fosse stata innamorata di nessuno, altrimenti non avrebbe pensato così.
È un esempio che, alla facciaccia dei luoghi comuni, non eravamo solo noi uomini a essere così.

Nemes87, 06/02/2024 09:40:

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e tu V_V?

tra numeri primi e multipli di sette, avete detto tutte numeri che mi piacciono particolarmente 😁

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24

V _ V (6QDv231014), 05/02/2024 21:28:

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Ve ne siete andati di casa, lontano da mamma e papà?

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Tardi, quando mi sono sposata a 31 .... poi non ci sono piu' tornata nonostante tutto

@Fatascalza, bello il tuo nickname

Spaturno (SZFW230112), 07/02/2024 11:25:

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@trale
dopo l'universotà con mia moglie abbiamo subito iniziato a parlare di matrimonio, allora mi dicevo: "va beh, cosa vado a vivere da solo se tra un anno poi devo traslocare di nuovo per andare con mia moglie".

Solo che la cosa è durata anni :D

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Io ho patito parecchio anche perché vivevo in casa con mia madre e basta e non potevamo vederci 😂 Così appena ho trovato un lavoro da schiava in uno studio come co.co.pro o qualcosa di simile, stavo per prendere in affitto un appartamento di 30 mq. Mio marito ha iniziato a dirmi che era una casa bruttissima e che non potevo andarci e così ha iniziato a cercare anche lui e così abbiamo iniziato a vivere insieme. Mi ricordo che mentre stavamo arredando casa nostra, un vicino di casa mi aveva fermata per chiedermi se doveva chiamarmi signora o signorina, io ci ho pensato un po' e poi gli ho detto: "mi può chiamare architetto". 😁😁😁

Brava, Trale; senza ironia.
La risposta finale.... è "forte", quanto perfetta.

I co co co. (mi sembra una presa in giro, questa sigla), non li ho mai sperimentati. Quando fui assunto in banca - 1984, una decina d'anni prima dell'istituzione di quella cosiddetta collaborazione - c'erano (pensate un po') ancora i contratti sindacali...
Ad avere a che fare con co co co, verso la fine degli anni Novanta, fu il Fratellino. Ne ho cognizione, per questo. Allora o poco tempo dopo, per una faccenda concernente mia madre, la accompagnai alla sede del sindacato a cui entrambi eravamo tesserati (meglio non dire quale). Mamma colse l'occasione di chiedere come potesse fare, mio fratello appena accennato, coi co co co. Le risposero in due o tre, di non saper niente; l'aria era tra lo snob e di chi cerca di svicolare.

Sono fuori del mondo del lavoro - mantenuto, quindi, dallo stato - da giovedì 1 febbraio.
Con me ed altri, spariranno gli ultimi assunti con un vero contratto sindacale. In versione attuale, urbana e anche terziaria, i lavoratori saranno... quasi come i contadini dei romanzi di Silone; precari e praticamente a giornata. Le retribuzioni, piuttosto che stipendi, saranno mance.

Gli imprenditori lamenteranno la 'poca domanda'?
Vorrei ben dire..... Se non avessi certezza del domani... però neanche uno stipendio decente,
non caccerei quasi niente di tasca.
Chiedo pazienza....

A 20 anni nel mio appartamento di Firenze di Via Fabbroni ove le mie finestre guardavano il fianco della chiesa ove c'è o c'era una doppia scalinata.

V _ V (6QDv231014), 07/02/2024 18:53:

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@Fatascalza, bello il tuo nickname

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Grazie 😘