A proposito dell' afgano, mi è venuta in mente una storiella, vera.
Prima che io nascessi, dei parenti di mio papà, neosposi, sono saliti a Milano per un giro tra parenti, appunto. Saliti perché arrivavano dal sud.
Una bella coppietta, mia mamma, milanese, rimase stupita da quanto fossero moderni e rispettosi l' uno dell' altra. Sì sai, giravano voci che le donne nel sud Italia fossero trattate male dai mariti, stile proprietà, esseri inferiori.
Passa qualche tempo ed i mie vanno giù in vacanza. Quell' anno decidono di ricambiare la cortese visita.
Hanno trovato decisamente un' altra coppia. Lui si faceva tagliare le unghie da lei (no, non era un gesto d'amore, era un dovere della moglie) e la chiamava la scema.
Ora ecco, sono felice che quell' incontro con l'afgano sia stato piacevole. Bisognerebbe andare in Afghanistan a verificare la generalizzazione. Io non me la sento, onestamente.
Oltre che una certa convinzione sulla condizione generale delle donne in Afghanistan, ho da fare qui quello che spetta a me.
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Cadi sette volte, rialzati otto