La vera scommessa, con esito fortunato, è riuscire a smettere, prima che sia troppo tardi.
A più di qualcuno, non riesce. Un mio zio, di una ventina d'anni più anziano di me, è morto così, sui settant'anni. Fin da piccolo, lo ricordo sempre con la sigaretta in bocca; era giovane, di poco più di vent'anni, appena fidanzato con mia zia,
che già ero stato istruito a chiamare "zia".....
Aveva tentato di smettere, ma non ci riusciva.
Si riforniva a "stecche". Aveva i polpastrelli, del color del tabacco, fumava sigarette senza filtro.
Mi vien da pensare che il tabacco gli fosse penetrato nei tessuti e nella pelle stessa.
Io ero spesso preoccupato anche da questo, soprattutto quando mi prendeva la tosse, altrimenti a letto mi sembrava mi venisse meno il respiro o sentivo il mio respiro rantolante.
Non provo più questi disagi, che mi sono venuti in mente, man mano che scrivevo.
Non sono sicuro e non posso essere, di trovarmi fuori da pericoli.
Un sincero augurio - comunque - al babbo di Mielez.