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Affrontare il disagio

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    LaPeppa
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    00 25/05/2023 10:18
    L'aragosta e il suo guscio
    L'ho sentito stamattina alla radio e mi è piaciuto.

    Ne propongo uno stralcio e lascio in fondo il link: l'articolo è scritto in modo semplice, si legge in pochi minuti.

    "L’aragosta è un animale morbido, si potrebbe dire quasi molliccio che vive protetto all’interno di un guscio rigido e resistente.

    Quest’incredibile ed efficace protezione rappresenta al contempo anche un grosso problema per il mollusco.

    La domanda da porsi infatti è: “Come può l’aragosta crescere?”

    Risposta: cresce l’aragosta e cresce il suo guscio. Errore.

    L’aragosta si sviluppa, il guscio no. Ciò che le consente di sopravvivere rappresenta una costrizione, un disagio.

    Ciò che la protegge potrebbe causare la sua morte prematura.

    Che fare?

    Come affrontare il disagio e il rischio?

    L’aragosta si nasconde sotto una roccia al riparo dai predatori.

    Una volta al riparo si libera della trappola costituita dal guscio e ne produce un altro adatto alle sue nuove dimensioni.

    Questo processo si ripeterà più volte nel corso della sua vita ."


    www.upgradeyourmind.it/cambiamento/affrontare-il-disagio-laragosta-e-il-suo...


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    Alebabi73
    Post: 3.619
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    00 25/05/2023 10:28
    allora.....AMMETTO che appena hai parlato di Aragosta....mi è venuta fame!
    una bel piatto di linguine con aragosta!

    a parte gli scherzi, l'articolo e la metafora sono molto interessati.
    Anche la "metafora" su cosa succederebbe all'aragosta se prendesse un antidolorifico
    molto.


    I momenti di disagio possono essere un valore aggiunto oppure sono situazioni come tante che attentano alla nostra felicità e al nostro benessere?
    Forse… entrambi?

    per me entrambi.....nel senso che non si puo generalizzare....e i disagi che affronti nella vita possono essere milioni.
    dipende poi da ognuno di noi come è in grado di gestire e metabolizzare i momenti di disagio.
    Forse finche sei dentro non riesci a vedere che possano diventare anche costruttivi e motivo di "crescita" personale.
    Lo realizzi dopo.
    Ma poi quando lo realizzi trovi il bello anche quello o forse in te stesso dicendo "ce l'ho fatta, ho superato anche questa"

    Ma ci sono anche dei momenti di "disagio" che forse non si possono superare
    mi viene in mente......la morte di un figlio....

    per questo dico che è difficile generallizzare.

  • cvzP230331
    10 25/05/2023 10:32
    Passiamo pure agli esseri umani : il corsetto strizzavita di Kim Kardashan !😁
    Che infatti è dovuta ricorrere all'utero in schiavitù per la seconda metà dei suoi figli.
    Aveva accanto l'uomo giusto? (consueto topic-crossing) Direi proprio di no. E forse neppure lei è tanto giusta.
    La vita è sorprendente...
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    Masquerade
    Post: 1.528
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    00 25/05/2023 10:41
    Peppa, mentre leggevo pensavo all'uso delle maschere che so che conosci come lo intendo io. (prima che si trasformi in un topic del tipo io non indosso maschere).
    E quando ho letto che l'aragosta si toglie quel guscio per farne un altro più idoneo (interessantissimo processo che apprendo in questo momento), sempre alle maschere ho pensato.
    E anche ad un'altra cosa. Alla MTC, ovvero la medicina tradizionale cinese che prevede un approccio specifico verso il paziente diverso da quello che conosciamo.
    L'approccio più comune nostro è: ho mal di testa prendo antidolorifico. Il mal di testa continua allora si precede a controlli. Nel caso in cui il non sembra avere cause specifiche, allora si torna all'antidolorifico.
    MTC: ho mal di testa, "rivedo un po' tutto il corpo da capo a piedi".

    Per la discussione dell'articolo invece, concordo. Gli ostacoli sono sia disagi che occasioni di crescita. E se non riusciamo a superarli da soli, l'ideale è farci guidare per imparare.


    MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
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    Trale
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    00 25/05/2023 10:43
    D'accordo al 100% con Alebabi, anche sul fatto che l'aragosta è buona da mangiare. Troppo buona per sua sfortuna.
    Carina la metafora che mi ha fatto pensare ai paguri che invece la propria casetta protettiva la prendono usata, scartata da altri animali o dall'uomo. Sarei curiosa di sapere come potrebbe essere teorizzata la lezione da imparare dal paguro.
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    Pitonazza
    Post: 1.336
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    10 25/05/2023 10:45
    nel dubbio la mangio, così smette di soffrire.........


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    Hai una pistola in tasca o sei semplicemente felice di vedermi?
    Mae West
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    Masquerade
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    00 25/05/2023 10:45
    Re:
    Alebabi73 (0XgC221205), 25/05/2023 10:28:



    Ma ci sono anche dei momenti di "disagio" che forse non si possono superare
    mi viene in mente......la morte di un figlio....

    per questo dico che è difficile generallizzare.




    Sai che ho conosciuto persone che sono riuscite a superare anche questo disagio?
    E, da una come me che di disagi ne affronta di continuo e cerca di superarli, quando mi trovo davanti a questa tipologia di dolore non ti nascondo che mi chiedo come possano esserci riusciti.





    MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
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    Masquerade
    Post: 1.528
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    00 25/05/2023 10:46
    Re:
    Pitonazza (xtER221203), 25/05/2023 10:45:

    nel dubbio la mangio, così smette di soffrire.........



    Risolutiva 😅

    MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
  • cvzP230331
    00 25/05/2023 10:49
    Superare non so, masquerade, conviverci e ricominciare a trovare che la vita vale la pena di essere vissuta invece sì, l'ho visto succedere ad un'amica di mia madre ed alla madre di una compagna di mia figlia, ma una è morta di tumore a 60 anni e l'altra è alcolizzata, quindi non saprei...
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    Alebabi73
    Post: 3.619
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    10 25/05/2023 10:49
    Re: Re:
    Masquerade (fnuj230103), 25/05/2023 10:45:



    Sai che ho conosciuto persone che sono riuscite a superare anche questo disagio?
    E, da una come me che di disagi ne affronta di continuo e cerca di superarli, quando mi trovo davanti a questa tipologia di dolore non ti nascondo che mi chiedo come possano esserci riusciti.









    GUARDA....non lo so.......non voglio neanche immaginare
    un genitore non dovrebbe mai seppellire un figlio....credo che sia il dolore più disumano che si possa provare....

    io non conosco persone che sono riuscite a superarlo....ma che hanno imparato a conviverci.......
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    LaPeppa
    Post: 5.283
    Sesso: Femminile
    00 25/05/2023 10:51
    Trale è interessante tirare in ballo un altro animale.

    Penso che l'aragosta sia una delle possibilità. La natura ha molta fantasia, ce n'è per tutti e non si butta via niente.

    Magari non siamo sempre aragoste😉

    @masquerade
    La funzione protettiva. E cosa cresce? Qual' è la nostra parte molliccia e succosa che tutti vorrebbero mettere in pentola?

    La risposta alla prima domanda, o almeno una proposta, è stata data alla radio. Te la dico dopo che mi hai risposto 🙂


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  • cvzP230331
    00 25/05/2023 10:51
    Ale, io e te siamo fatte per vivere insieme... scialacquando il milione😉
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    Alebabi73
    Post: 3.619
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    00 25/05/2023 10:54
    Re:
    Mirra (cvzP230331), 25/05/2023 10:51:

    Ale, io e te siamo fatte per vivere insieme... scialacquando il milione😉




    Mirra ahahahhaha
    mi fai morire dal ridere!

    io con tutte le idee e gli sfizi stupidi che mi vorrei togliere ci metto due ore al massimo a spenderli tutti!!!!
  • cvzP230331
    00 25/05/2023 10:55
    Va bene lo stesso, Ale, sarà una convivenza breve ma intensa😂🤣
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    Alebabi73
    Post: 3.619
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    00 25/05/2023 10:57
    Re:
    Mirra (cvzP230331), 25/05/2023 10:55:

    Va bene lo stesso, Ale, sarà una convivenza breve ma intensa😂🤣




    ahahahahhaha
    concordo!!!!
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    Masquerade
    Post: 1.528
    Sesso: Femminile
    00 25/05/2023 11:30
    Re:
    Mirra (cvzP230331), 25/05/2023 10:49:

    Superare non so, masquerade, conviverci e ricominciare a trovare che la vita vale la pena di essere vissuta invece sì, l'ho visto succedere ad un'amica di mia madre ed alla madre di una compagna di mia figlia, ma una è morta di tumore a 60 anni e l'altra è alcolizzata, quindi non saprei...



    In effetti superare non è il verbo più idoneo. Meglio un elaborare. Superare però si associa all'andare avanti. Come superare un ostacolo e quindi procedere.
    L'ho visto accadere anche io. Le fasce d'età erano inferiori, alcuni proprio bambini.
    Non che io non sia felice per chi riesce davvero a superare o elaborare questa cosa, per carità. Tanto di cappello.
    Però quando vedo un genitore distrutto da una tale perdita comprendo subito.
    Quando mi trovo davanti ad un genitore che riesce invece a "lasciare andare" quel lutto, mi chiedo come ci sia riuscito e vorrei comprendere.
    E' un mio limite.


    @Alebabi
    Penso che perdere un figlio sia un evento non solo doloroso, ma "innaturale".



    [Modificato da Masquerade 25/05/2023 11:31]
    MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
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    Alebabi73
    Post: 3.619
    Sesso: Femminile
    00 25/05/2023 11:34
    Re: Re:
    Masquerade (fnuj230103), 25/05/2023 11:30:



    In effetti superare non è il verbo più idoneo. Meglio un elaborare. Superare però si associa all'andare avanti. Come superare un ostacolo e quindi procedere.
    L'ho visto accadere anche io. Le fasce d'età erano inferiori, alcuni proprio bambini.
    Non che io non sia felice per chi riesce davvero a superare o elaborare questa cosa, per carità. Tanto di cappello.
    Però quando vedo un genitore distrutto da una tale perdita comprendo subito.
    Quando mi trovo davanti ad un genitore che riesce invece a "lasciare andare" quel lutto, mi chiedo come ci sia riuscito e vorrei comprendere.
    E' un mio limite.


    @Alebabi
    Penso che perdere un figlio sia un evento non solo doloroso, ma "innaturale".







    si masque.....innaturale e disumano.....
  • cvzP230331
    10 25/05/2023 11:35
    Se ci pensate, fino a pochi decenni fa arrivavano all'età adulta solo la metà dei figli, quindi non c'era niente di più "naturale" che perderli. Le persone che conosco che hanno superato nel senso che intendi tu, si sono aggrappate alla fede, quindi al fatto che il figlio fosse altrove, stesse bene, e potesse sentire il loro amore. Mi sembra fosse Pirandello ad aver scritto, parlando della moglie pazza, che il saggio sa rendersi felice con un'illusione.
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    Masquerade
    Post: 1.528
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    00 25/05/2023 11:36
    Re:
    LaPeppa (V7fd221203), 25/05/2023 10:51:



    @masquerade
    La funzione protettiva. E cosa cresce? Qual' è la nostra parte molliccia e succosa che tutti vorrebbero mettere in pentola?

    La risposta alla prima domanda, o almeno una proposta, è stata data alla radio. Te la dico dopo che mi hai risposto 🙂



    D'istinto:
    Cresce la forza. In pentola va la parte debole, quella succosa e facile da "cucinare".

    Non so dirti però se sia la risposta che hai avuto.


    MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
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    Alebabi73
    Post: 3.619
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    00 25/05/2023 11:40
    Re:
    Mirra (cvzP230331), 25/05/2023 11:35:

    Se ci pensate, fino a pochi decenni fa arrivavano all'età adulta solo la metà dei figli, quindi non c'era niente di più "naturale" che perderli. Le persone che conosco che hanno superato nel senso che intendi tu, si sono aggrappate alla fede, quindi al fatto che il figlio fosse altrove, stesse bene, e potesse sentire il loro amore. Mi sembra fosse Pirandello ad aver scritto, parlando della moglie pazza, che il saggio sa rendersi felice con un'illusione.




    la fede....ho sempre pensato che in queste situazione è "fortunato" chi ce l'ha (prendete con le pinze il termine "fortunato")

    nel caso che conosco io....la cosa è "superata" quando sono arrivati i nipoti....ritrovando un motivo per vivere....essere nonni....
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    LaPeppa
    Post: 5.283
    Sesso: Femminile
    00 25/05/2023 11:41
    Alla radio parlavano di un accrescimento della coscienza, consapevolezza.

    La nostra parte succosa e morbida non è stata commentata. Personalmente non la definirei la parte debole.
    Forse quella più innocente, pura, indifesa. Il Cuore Sacro, nel senso del film che si intitola così.


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  • cvzP230331
    00 25/05/2023 11:44
    Ale, l'amica di mia mamma era atea, non agnostica, proprio atea, ma lo choc è stato tale che al funerale è andata a vedere il prete ed ha deciso di far parte di un gruppo di genitori che avevano perso i figli, capendo che per lei era l'unico modo possibile per non andare in depressione. Il rapporto alla fede ha risvolti psicologici complessi : lo stesso accadimento può farla perdere o farla trovare.
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    Alebabi73
    Post: 3.619
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    00 25/05/2023 11:45
    Re:
    Mirra (cvzP230331), 25/05/2023 11:44:

    Ale, l'amica di mia mamma era atea, non agnostica, proprio atea, ma lo choc è stato tale che al funerale è andata a vedere il prete ed ha deciso di far parte di un gruppo di genitori che avevano perso i figli, capendo che per lei era l'unico modo possibile per non andare in depressione. Il rapporto alla fede ha risvolti psicologici complessi : lo stesso accadimento può farla perdere o farla trovare.




    si lo comprendo perfettamente.
    e quella donna ha fatto benissimo!
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    Masquerade
    Post: 1.528
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    00 25/05/2023 11:47
    Re:
    LaPeppa (V7fd221203), 25/05/2023 11:41:

    Alla radio parlavano di un accrescimento della coscienza, consapevolezza.

    La nostra parte succosa e morbida non è stata commentata. Personalmente non la definirei la parte debole.
    Forse quella più innocente, pura, indifesa. Il Cuore Sacro, nel senso del film che si intitola così.



    Ci sta anche questa come risposta.
    Per me poi la consapevolezza è proprio forza. Quindi mi viene da agganciare i due termini e le due risposte.






    MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
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    Trale
    Post: 2.117
    Età: 51
    Sesso: Maschile
    00 25/05/2023 13:45
    Comunque io credo che in questo caso (in questo articolo e in quella trasmissione) per disagio si intenda un cambiamento difficile ma costruttivo e non un grande dolore come la perdita di un figlio che di costruttivo non ha niente.
    Anche il paguro cambia casa/corazza perché la precedente gli sta stretta e affronta il disagio di doverla cercare, eventualmente sfrattare il precedente inquilino. A volte vedi dei paguri che stanno tutti costretti in una piccolissima conchiglia. Talune persone si comportano allo stesso modo e continuano a stare in situazioni difficili fatte di costruzione, per paura di affrontare un cambiamento. L'aragosta è più fortunata del paguro perché ha le risorse per provvedere da sé, deve solo tirarsi su le maniche. Invece il paguro non ha niente di certo, deve uscire e cercare una corazza adeguata senza la certezza di trovarla.
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