Trale (zT7F221205), 7/31/2023 4:33 PM:
Non c'entra l'essere stranieri. Ci sono persone prive di empatia, compassione che non hanno alcun problema a fare a pezzi le persone. Certo in paesi sottosviluppati dove il valore attribuito alla vita è nullo, non ci sono neanche freni e deterrenti. Se vieni da un posto dove è più normale risolvere col machete le controversie sul lavoro, puoi morire per mano del tuo datore di lavoro così come essere tu quello che uccide. Accetti di morire perché lo hai messo in conto e accetti di finire in prigione se uccidi. Così come noi accettiamo altre cose. I cambiamenti necessitano di tempo, non basta cambiare paese per cambiare testa.
No, l'essere stranieri in questo caso c'entra altro che. Perché sono culture totalmente diverse dalle nostre, e imporre la convivenza non può portare che a disastri.
In alcuni paesi dell'Africa sub-sahariana, il corteggiamento tra uomo e donna consiste in: un uomo sceglie una donna, oppure glie la scelgono i genitori, la stupra, tipicamente in mezzo a tutti per far vedere che lui è il maschio dominante, o in alcuni casi in una capanna. Fine. E questo è accettato dalla donna, perché culturalmente è così da loro da 15000 anni ed è una sorta di rituale, che noi percepiamo come stupro. Chi siamo noi per imporgli la nostra cultura?
Nel momento in cui te vai in Africa a prendere queste persone e deportarle in Europa, per fomentare un mercato della carne umana, il problema c'è. Altro che se c'è. Perché un ragazzotto di 18 anni nato e cresciuto in un mondo, dove ciò che noi riteniamo stupro per loro è il corteggiamento, è ovvio che può vedere il mondo solo in un modo.
Discorso analogo per la violenza. In quei paesi la violenza sulle donne è culturalmente accettata. Se deporti in Italia un tipo che viene da un paese islamico, nel 90% dei casi è uno che segue il corano alla lettera, perché nella stragrande maggioranza dei paesi islamici, l'Islam è imposto come religione di stato e viene insegnato ai bambini fin dall'asilo. E sul corano c'è scritto che puoi, e devi, picchiare tua moglie quando necessario, ma senza lasciare segni visibili e senza privarla della capacità di avere figli e allattare. Fine.