Stelin qui ti trovo un po'....LaPeppa😊😘😘😘
Tu dai per scontato (ecco qui LaPeppa) che vengano vissute da tutti come scelte. Alcuni li vivono come compromessi, altri ancora come rospi da ingoiare. Altri ancora forzano i bambini a non essere bambini.
Quello dei bambini è un esempio che si applica a tutto o quasi.
Tornando in topic, mi piace l'etimologia delle parole.
Riporto un estratto di quella di compromesso, da Treccani (interessante anche il resto, per chi abbia voglia di leggerlo) :
Il termine compromesso deriva dal latino, si configura come participio passato del verbo compromittere, ovvero “fare una promessa reciproca”.
Il senso di venire a patti, verso una soluzione delle differenze mediante concessioni reciproche, ne è un’estensione semantica sicuramente opportuna.
Per mia esperienza personale, spesso parlando con chiarezza, senza paure ed ipocrisie il compromesso si rivela un fraintendimento o si appiana.
Con compromessi politically correct o anche semplicemente di cortesia non si risolve nulla, anzi.
Ero assunta da almeno un anno ed ero quasi indipendente nel mio lavoro. Hanno assunto un ragazzo più giovane di me e senza alcuna esperienza. Stessa laurea. Lo hanno affiancato a me per imparare e chiacchierando viene fuori che ha 1 livello più del mio. Di conseguenza anche stipendio diverso.
Il mattino dopo sono andata a parlare con molta chiarezza al mio capo, che mi stimava parecchio. Lui non ne sapeva nulla e ha parlato col proprietario (azienda diretta da un "padrone"). Nel giro di poco, chiarita la faccenda, ho avuto un contratto di un livello e mezzo in più.
Perché lo aveva assunto col livello più alto?
Che ci crediate o no, perché era maschio.
Avrei accettato qualcosa di diverso? No.
Tutto è bene quel che finisce bene.
-+-+-+-+-+-+-+-
Cadi sette volte, rialzati otto