Masquerade (fnuj230103), 11/02/2024 17:26:
Difficile definire comportamenti specifici del volersi bene, dell'amarsi.
Più facile individuare comportamenti del non volersi bene, ovvero quelli autolesionistici.
Io penso che la più "pura" dimostrazione, segno d'amore, che sia verso sé stessi o verso gli altri, sia il prendersi cura.
Se mi prendo cura di qualcuno, gli sto dimostrando amore. Se mi prendo cura di me stessa mi amo.
Se sto male, se ho comportamenti autolesionistici, il prendermi cura di me, il cercare di risolverli, di guarirli, dimostra che mi amo.
Mi sono sempre amata?
Domanda difficile.
Di sicuro non mi sono odiata, ma ci sono stati momenti in cui ho dovuto imparare ad amarmi davvero. L'averlo voluto fare, senza consigli o indicazioni altrui, forse vuol dire che in fondo in fondo un po' d'amore per me stessa c'era già.
Attualmente uno dei modi migliori per dimostrare a me stessa che mi amo è saper dire di no a ciò che mi fa stare male. Imparare a dire no, lo ammetto, ha richiesto un certo impegno. Però è il primo passo per imparare a dire sì a ciò che ci fa bene.
In linea di massima mi trovo in linea con questo intervento.
La parte difficile è che a seconda del momento, volersi bene può anche voler dire assumere un comportamento che fino al giorno prima avrebbe personalmente significato non volersi bene.
D'accordo anche col discorso dell' indulgenza verso se stessi: si fa quel che si può e talvolta si sceglie il male minore.
Sul discorso droghe pesanti piuttosto che alcolismo o arrivare all' obesità, certo possono essere espressioni di un disagio diverso, sintomi non il problema.
Tuttavia ormai ci sono tante informazioni e si sa che continuando così, ci si fa del male. A livello razionale lo sai eppure continui.
A volte penso che siano porte per cui in qualche modo si deve passare, forse per arrivare al famoso fondo per poi iniziare a prendersi cura di sé.
Senza immaginare per forza situazioni drammatiche, anche la "semplice" saturazione descritta da Tony59 per le sigarette.
Penso che un esercizio utile è pensare a quel comportamento che abbiamo con noi ed immaginarlo sulla persona a noi più cara. Almeno per me funziona così.
In effetti una parte della domanda era come si apprende a prendersi cura di sé.
Nella prima parte della vita, abbiamo chi si prende cura di noi. È già molto. Poi si scopre pian piano chi veramente siamo noi e da lì qualcuno inizia a volersi bene, qualcuno no.
Penso si vada un po' per tentativi: si guardano gli altri, si fanno per altri cose che pensiamo gli facciano bene.
Per me è stato così. Fare ciò che in generale viene ritenuto bene, azioni corrette.
Ammetto di essere un po' capatosta e certe lezioni le ho dovute ripetere e ripetere più volte.
Poi mi sembra quasi che ogni giorno si ricominci da capo. Perché nel frattempo si sono aggiunte altre due piccole variabili di cui non riesco a non tenere conto.
Volersi bene per me è l' apprendimento di un sano egoismo.
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Cadi sette volte, rialzati otto