Stelin (VS0R230626), 16/02/2024 16:27:
Secondo me il sondaggio prova solamente che i francesi sono diventati più sinceri...
Che il far sesso non è più vissuto come un obbligo o un indicatore di status.
Che la prospettiva di vedere un'ottima serie é più allettante di quella di un rapporto frettoloso o con una persona che ti convince a metà.
Che la tecnologia del vibromassaggiatore ha fatto passi da gigante.
Non penso che il desiderio sia calato, in noi o nei giovani, ma che ci si accontenti di meno. Siamo usciti dalla fase sesso fast food. E, parallelamente, che, al contrario, per molti il sesso supportato da virtuale basti e avanzi, poiché genera meno aspettative, meno timore, meno mettersi in gioco.
Riguardo alle ultime frasi sono pienamente d'accordo: però è un segno di paura di relazioni ed anche rintanarsi in se stessi.
Si rinuncia all' esperienza, che è l' unica valida. Poi quando magari si entra in una relazione, ci si punta tutto, troppo sopra.
Vince la paura, il rassegnarsi, la mancanza di confronto con gli altri, vince il mondo nella testa al posto del mondo reale.
Se poi ne guardiamo solo l' aspetto sessuale, allora c'è da preoccuparsi perché nel virtuale vincono gli stalloni, le misure e prestazioni esagerate.
E chi, conoscendo solo quello, ha più il "coraggio" di essere semplicemente quello che è?
Capire che una cilecca o un rapporto insoddisfacente non sono la fine del mondo, che si sopravvive e si può anche riderci sopra.
Ben venga che non sia una competizione, così a 16 come a 70 anni.
A me questa distanza sociale e socialità virtuale fa un po' preoccupare, la trovo inconsistente, una nuvoletta da cui, quando si scende, la realtà appare ancora più dura. Perché a differenza del virtuale non si può controllare e non se ne esce sempre vincenti.
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Cadi sette volte, rialzati otto