Il pacco di pasta....?.
Me lo regalarono (1 pacco da Kg 1, prodotto artigianale di Cittadella, grano duro davvero) i leghisti, volantinando, nel 2009. Me lo diedero, in un involucro di volantini. Lo facevano con tutta la gente che passava.
C'erano elezioni europee, nella mia zona anche comunali e provinciali.
La settimana prima, andandomi a comperare il giornale, avevo visto, presso l'edicola, vari gazebo. Ormai lontano da aver posizioni predefinite (era passato quel tempo...), parlando con la gente dei vari raggruppamenti, trovai più verosimile il programma elettorale di una signora, sola davanti al suo tavolino, di sinistra. La donna si candidava a sindaco. Il suo partito era Rifondazione o simili. Il suo programma, chiaro, semplice, tutt'altro che ideologico. Le promisi che di lì a una settimana sarei tornato, avrei dato la mia firma a sostegno della sua candidatura. Da parte mia, sostenere o votare una marxista (almeno nel nome), fatto storico; una cosa che, l'avesse sentita qualcuno che mi conosce, non avrebbe mai creduto:
"Antonio..? Ma no..! Hai capito male....Non penso neppure che - lui - si sia confuso. Se te l'ha detto lui, ti avrà preso in giro...". Sarebbe stata così.
Ma era vero. Il sabato successivo, mi vado a comperare il giornale. Vedo il tavolino, con quella candidata, stavolta in compagnia di un'altra signora e di un giovane. In corrispondenza del semaforo pedonale, per passare a quel lato della strada.... vedo i leghisti...! Dopo un lungo tempo che ero stato fanatico leghista, da dieci anni non votavo più Lega..No.... Ora, passando vicino a loro, tiro dritto. Attraversata la strada, inaspettatamente, uno di quegli attivisti mi caccia in mano un involucro di volantini e ...un pacco di pasta. Mi ero lasciato dare in mano la cosa... non aspettandomelo. Ringrazio, saluto. Ero imbarazzato. Non volevo mancare di parola a quella signora, così il mio intento di voto rimaneva a lei. Mi sento davvero un mona. Due passi, l' edicola. Compro il giornale, tenendo compatti i fogli. Mi sentivo sempre più un idiota. Faccio gli ulteriori tre o quattro passi, verso quella candidata, coadiuvata dall'altra donna e dal giovane.
Salutando, col desiderio di rompere l'imbarazzo, dico:
"Sono qui, per dare l'appoggio, come promesso..." tolgo i volantini, usati per l'incartamento (vera "carta da formaggio"...), aggiungendo:
".... e ho pure ricevuto il dono dell'avversario..".
Risata di gusto, di tutti e quattro, loro e me.
Eseguito ciò, salutando queste persone... tornando indietro, devo nuovamente passare vicino ai leghisti. Mi riprometto di non guardarli, di non rispondere se mi chiamano. Avevano visto, ovviamente, tutto. Mi voltavano la schiena, guardandomi un po' all'indietro, sguardo torvo e di sottecchi. Mentre passo vicino a loro... si mettono a parlare tra loro e a salutare altra gente che passa. Mancavano duecento metri, a casa.
Mi colse il "boresso". Ridevo, senza riuscire a controllarmi e a fare a meno, con l'imbarazzo di altri passanti che mi guardavano sorpresi. Arrivato a casa, continuando a ridere, misi la pentola sul fuoco, per cuocere la pasta. Ovviamente, buttai dentro ... quella dei leghisti.
E com' era buona...! Proprio di qualità ....