Oddio, proprio in frantumi forse no, ma ad un certo punto, tanti anni fa ho smesso di guardarmi allo specchio e di comparire in fotografie. Parlo di almeno 25 o più anni fa comunque, ma la dinamica è ancora attiva, lo facevo perché non mi piaceva ciò che vedevo e non mi sono mai sentito mentalmente coerente con l'immagine allo specchio. Tutt'oggi non ho la sicurezza di essere l'immagine che vedo, solo che un tempo mi faceva male e avevo sviluppato la mia personalità vampiresca, acquisendo dalla narrativa la capacità di non riflettere la mia immagine negli specchi, giusto una lieve psicosi.
Oggi come oggi non è più importante, cioè ho direzionato i miei pensieri altrove e questo non mi genera più incoerenza. Nei momenti in cui ci penso però torna. Stavo giusto parlando poche sere fa con un amico di questo, del guardare le cose, dentro e fuori e non trovare un senso e una connessione con tutto ciò che vedo. Provo per lo più fastidio.
L'unico modo che ho trovato per stare meglio è non prestare attenzione, o meglio non ossessionarmi con questo. Ci sono cose più rilevanti a cui dare peso e il rilesso di sé è solo un fotogramma in una pellicola, che vive esclusivamente in quell'attimo. Preferisco pensare all'immagine interiore di me stesso che trasporto, che non è certamente una forma umana.
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"Dove c'è la tua paura, lì c'è il tuo compito." - (Carl G. Jung)