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Compromessi

Ultimo Aggiornamento: 11/09/2023 18:59
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06/09/2023 00:09

Stavo per porre la domanda nel thread "fai una domanda a chi viene dopo", poi ho pensato che l'argomento era troppo interessante per non aprirci un topic apposito.
La domanda è: hai mai fatto compromessi sul lavoro? per trovarlo, per conservarlo, per progredire (promozione, avanzamento di qualunque tipo)...
Ed in caso positivo, che tipo di compromessi? Professionali o, diciamo così, "personali"? Non solo il caso classico ("sei mai andata a letto col tuo capo"), ma di qualunque tipo...
Qui sarà difficile avere risposte sincere, ma proviamoci lo stesso 😉
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06/09/2023 08:32

Compromessi così grandi no. Neanche mi è mai capitato.
Ho accettato contratti indecenti per lavorare e anche lavorato molte ore aggratisss. Ero all'inizio.
Nel tempo sempre meno. Ho capito di me che se non ho il minimo che ritengo accettabile, dura poco e lavorare diventa pesantissimo, tanto che poi qualsiasi scusa è buona per evitare.
Una volta è anche successo che avrei dovuto tapparmi gli occhi per non vedere le porcate che combinavano. Non tresche tra colleghi ma situazioni che mettevano in pericolo altre persone, ignare della cosa. È finita dopo pochissimo, certe porcate non sono tollerabili. Altre sì.


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06/09/2023 08:43

Fare un lavoro che non ti piace (o fisicamente e mentalmente debilitante) è già un compromesso con la vita. Ma a parte questo, direi che tutto sommato uno dei lavori che ho fatto sarebbe potuto durare più a lungo se avessi avuto un capo migliore, il compromesso è stato non mandarlo affanculo per 3 anni e sopportare i suoi odiosi modi di fare. Cosa che non farei mai più.

Quando non sono più stato dipendente di nessuno, di compromessi ne ho dovuti attuare molti di più.
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"Dove c'è la tua paura, lì c'è il tuo compito." - (Carl G. Jung)
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06/09/2023 08:50

mah....io credo che la vita sia piena di compromessi che affronti ogni giorno e anche sul mondo del lavoro.


Come dice peppa da giovane pur di avere un lavoro che mi permettesse di "imparare un mestiere" ho accettato stipendi molto bassi.
Ma era gavetta, lo ritenevo un passaggio indispensabile.
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06/09/2023 10:25

Per come la penso ora, il compromesso è un accordo condizionato in cui le parti cedono qualcosa per ottenere un risultato che faccia guadagnare tutti. Ma nel lavoro non succede questo. Se per guadagnare pochi soldi si deve lavorare molte più ore del normale e in assenza di normali protezioni di sicurezza ... non c'è compromesso ma ... o magni sta minestra o salti dalla finestra.
Praticamente c'è una messa in schiavitù, uno sfruttamento legalizzato a cui si cede solo nella parte debole. È una questione di scrupoli, chi ne ha perde su tutta la linea.
Considerare un "compromesso" dover andare a letto con il capo per mantenere il posto di lavoro ... lo vedo molto grave perché non è un compromesso bensì una violenza sessuale ottenuta tramite un ricatto economico.

Per ciò che riguarda il lavoro sono stato molto fortunato, il mio primo lavoro era regolare e il secondo veramente importante.
Credo che ho dovuto "compromettermi" solo in famiglia ...
Le persone deboli si vendicano, le persone forti perdonano, le persone intelligenti ignorano.
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06/09/2023 10:57

Penso che nella vita i compromessi siano quasi un pane quotidiano. Un venirsi incontro necessario in ogni campo per non scannarsi a vicenda.
Lavorativamente parlando il compromesso è stato fare un lavoro che non mi piaceva e impiegare una quantità di tempo tale da dover rinunciare a tanto altro. Forse troppo. E non per chissà quale cifra che ne potesse valere la pena. Ma tant'è... lavorare è necessario.
Un compromesso tale da divenire ricatto (tipo l'andare a letto con un capo) devo ammettere che non mi è ancora capitato. Devo però precisare che ho avuto la fortuna di lavorare in ambienti abbastanza corretti. L'unico punto di scorrettezza che può diventare il compromesso di cui sopra è qualche ora di straordinario non remunerato.
MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
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06/09/2023 11:47

Per me compromesso sarebbe, ad esempio, accettare uno stipendio inferiore in cambio di orari elastici o ferie allungate, ma concordo con chi dice che accettare condizioni di lavoro ingiuste non sia compromesso. Un compromesso è un win-win, se ci perdiamo solo noi è un rassegnarsi. Nel mio percorso lavorativo, non mi è capitato. In amore neppure. In amicizia o altri tipi di frequentazione spesso.
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06/09/2023 13:30

Rispondo anche io alla domanda.
Di compromessi "personali" sul lavoro ne ho fatto pochi... Ricordo solo, da studente, una assistente che mi aveva messo gli occhi addosso. Era incredibilmente brutta, coi denti storti e non odorava sempre di fresco. Mi aveva fatto capire che sarebbe stata disposta ad "aiutarmi" per preparare l'esame. Ho fatto finta di non capire e le ho detto di sì: non volevo essere raccomandato, solo volevo evitare che mi massacrasse. Tuttavia l'ho frequentata il minimo indispensabile e poi, una volta dato l'esame, me ne sono elegantemente allontanato.
Da medico, invece, di compromessi lavorativi ne ho dovuto fare tanti...😡
Troppi (non è il caso che specifichi quali).
È uno dei motivi per cui ho mollato tutto e mi sono indirizzato verso la medicina privata.
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06/09/2023 14:30

Re:
Stelin (VS0R230626), 06/09/2023 11:47:

Per me compromesso sarebbe, ad esempio, accettare uno stipendio inferiore in cambio di orari elastici o ferie allungate, ma concordo con chi dice che accettare condizioni di lavoro ingiuste non sia compromesso. Un compromesso è un win-win, se ci perdiamo solo noi è un rassegnarsi. Nel mio percorso lavorativo, non mi è capitato. In amore neppure. In amicizia o altri tipi di frequentazione spesso.




sai ste mi risulta un po difficile pensare che in 20 anni di matrimonio non sei mai dovuta arrivare a compromessi.
Per me esistono in quasi tutte le relazioni....

Ovvio che non mi riferisco a compromessi nel senso negativo della parola.
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06/09/2023 14:46

Ale, nel nostro caso, col nostro carattere, non ci sono stati compromessi. Nel senso che o ci si veniva incontro volentieri, quindi non era un compromesso, o si litigava di brutto, tipo per i suoceri, che ho mandato rapidamente affa, altro che compromesso. L'unica cosa che mi viene in mente è che lui non ama il cibo piccante e speziato, che io adoro, quindi é vero che cucino "sciapo" per i miei gusti, pero' mi rifaccio quando pranzo fuori. Per i viaggi avventurosi abbiamo gli stessi gusti, per le amicizie io vedo le mie, lui le sue, abbiamo qualche amico comune che piace ad entrambi, pochissimi ;-))). sai cos'è? Che non siamo una coppia appiccicata che deve fare tutto insieme. Lui penso viva come un compromesso andare poco al mare o sorbirsi un concerto barocco ogni tanto, ma non volesse venire ci andrei da sola, anzi spesso ci vado da sola. I compromessi in effetti, riflettendoci, li abbiamo fatti grazie/a causa dei figli. Io ho smesso di sbronzarmi (eh eh), la sera anche se stanchi morti si usciva per lasciar loro la casa libera (ma ora son partiti, yuppy!), in vacanza ci si adattava ai loro orari e ai loro desideri... Poi, ad esempio, mi sono allenata a parlare a voce bassa, a gesticolare di meno, evito di cantare a squarciagola, ma non direi che sono compromessi, diciamo che ho imparato a convivere civilmente con un altro essere umano ;-). Dividessi la casa con amiche sarebbe uguale.
E a voi che compromessi sembra di aver dovuto fare?
[Modificato da Stelin 06/09/2023 14:47]
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06/09/2023 14:59

Re:
Stelin (VS0R230626), 06/09/2023 14:46:

Ale, nel nostro caso, col nostro carattere, non ci sono stati compromessi. Nel senso che o ci si veniva incontro volentieri, quindi non era un compromesso, o si litigava di brutto, tipo per i suoceri, che ho mandato rapidamente affa, altro che compromesso. L'unica cosa che mi viene in mente è che lui non ama il cibo piccante e speziato, che io adoro, quindi é vero che cucino "sciapo" per i miei gusti, pero' mi rifaccio quando pranzo fuori. Per i viaggi avventurosi abbiamo gli stessi gusti, per le amicizie io vedo le mie, lui le sue, abbiamo qualche amico comune che piace ad entrambi, pochissimi ;-))). sai cos'è? Che non siamo una coppia appiccicata che deve fare tutto insieme. Lui penso viva come un compromesso andare poco al mare o sorbirsi un concerto barocco ogni tanto, ma non volesse venire ci andrei da sola, anzi spesso ci vado da sola. I compromessi in effetti, riflettendoci, li abbiamo fatti grazie/a causa dei figli. Io ho smesso di sbronzarmi (eh eh), la sera anche se stanchi morti si usciva per lasciar loro la casa libera (ma ora son partiti, yuppy!), in vacanza ci si adattava ai loro orari e ai loro desideri... Poi, ad esempio, mi sono allenata a parlare a voce bassa, a gesticolare di meno, evito di cantare a squarciagola, ma non direi che sono compromessi, diciamo che ho imparato a convivere civilmente con un altro essere umano ;-). Dividessi la casa con amiche sarebbe uguale.
E a voi che compromessi sembra di aver dovuto fare?




si ecco io intendevo proprio questi esempi di vita quotidiana.
chiamalo venirvi incontro o compromessi......questo intendevo!

tipo mio marito è uno che si sveglia alle 6 anche in vacanza, idem la domenica.
io dormirei tutti i giorni fino a mezzogiorno senza problemi.
Cosa che faccio spesso nei week end soprattutto in inverno se non abbiamo nulla in programma.

quest'estate nei giorni in cui si andava al mare ho fatto il "compromesso" di puntare la sveglia e con grande spirito d'animo tirare fuori una forza innata in me, per andare in spiaggia presto, visto che a lui piace andare presto.

Idem discorso suocera.....visto che aveva il vizio i primi anni di presentarsi inaspettamente a cena almeno due volte la settimna.....abbiamo raggiunto il compromesso che quando vuole vedere mammina prende e va lui a trovarla. Se proprio deve venire a cena da noi, si tratta di feste comandate!
anche se ci ho messo qualche anno, perchè alla fine sono sempre buona come il pane.....
Beh ma questa è una storia lunga......visto che lui è il primo a non sopportarla! ahahahha







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06/09/2023 15:00

stelin infatti come te, anche io alle mie figlie dico sempre di cercare marito fuori da una casa famiglia!!!!
un bel orfanello senza nessuno!
ahahahhaha
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06/09/2023 15:05

@stefano
Che brutto, mi dispiace per te.

@stelin
Mi fai ricordare che in effetti non credo nei compromessi.
Da quando siamo famiglia, un livello di disordine più alto di quello che vorrei. Però mi piace il casino creato da bambini che non sono obbligati a vivere in un museo (la mia infanzia) e poi cresceranno.
Con loro in effetti ce ne sono tanti ma temporanei, dati dall'età.


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06/09/2023 15:08

Re:
LaPeppa (V7fd221203), 06/09/2023 15:05:

@stefano
Che brutto, mi dispiace per te.

@stelin
Mi fai ricordare che in effetti non credo nei compromessi.
Da quando siamo famiglia, un livello di disordine più alto di quello che vorrei. Però mi piace il casino creato da bambini che non sono obbligati a vivere in un museo (la mia infanzia) e poi cresceranno.
Con loro in effetti ce ne sono tanti ma temporanei, dati dall'età.




si peppa, crescono e peggiorano! ahhahaha

io vedi ho raggiunto il compromesso con le mie figlie che il loro armadio non lo apro nemmeno sotto tortura.
i vestiti puliti e piegati glieli metto sulla scrivania.
quello che succede dopo non voglio saperlo altrimenti mi parte un attacco di panico.

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06/09/2023 15:17

Infatti quelle io le chiamo : conseguenze delle scelte. Cioè, se ami la casa profumata, ordinata, non appiccicosa, rimani single. Se hai dei figli non è che "comprometti", è che porti la tua attenzione su altre cose . Cosi come se si lavora e si torna tardi non è che "comprometti" sulla deliziosa cenetta fatta in casa: si compra Picard e si è felici del tempo e dell'energia risparmiati. Per me non è un sacrificio, è le realtà. Io non sopporto l'idea di avere in casa una persona=> le faccende ce le smazziamo noi. E' un compromesso? No è una scelta. Sul lavoro, domanda di Stefano, è diverso, perchè a volte non puoi permetterti di mollare tutto, e spesso, comunque, ci saranno dei punti negativi e dei rospi da ingoiare. Mi vien voglia di riportare "born to be abramo" ;-)))
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Post: 5.283
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06/09/2023 15:40

Stelin qui ti trovo un po'....LaPeppa😊😘😘😘

Tu dai per scontato (ecco qui LaPeppa) che vengano vissute da tutti come scelte. Alcuni li vivono come compromessi, altri ancora come rospi da ingoiare. Altri ancora forzano i bambini a non essere bambini.

Quello dei bambini è un esempio che si applica a tutto o quasi.

Tornando in topic, mi piace l'etimologia delle parole.
Riporto un estratto di quella di compromesso, da Treccani (interessante anche il resto, per chi abbia voglia di leggerlo) :

Il termine compromesso deriva dal latino, si configura come participio passato del verbo compromittere, ovvero “fare una promessa reciproca”.
Il senso di venire a patti, verso una soluzione delle differenze mediante concessioni reciproche, ne è un’estensione semantica sicuramente opportuna.

Per mia esperienza personale, spesso parlando con chiarezza, senza paure ed ipocrisie il compromesso si rivela un fraintendimento o si appiana.
Con compromessi politically correct o anche semplicemente di cortesia non si risolve nulla, anzi.

Ero assunta da almeno un anno ed ero quasi indipendente nel mio lavoro. Hanno assunto un ragazzo più giovane di me e senza alcuna esperienza. Stessa laurea. Lo hanno affiancato a me per imparare e chiacchierando viene fuori che ha 1 livello più del mio. Di conseguenza anche stipendio diverso.

Il mattino dopo sono andata a parlare con molta chiarezza al mio capo, che mi stimava parecchio. Lui non ne sapeva nulla e ha parlato col proprietario (azienda diretta da un "padrone"). Nel giro di poco, chiarita la faccenda, ho avuto un contratto di un livello e mezzo in più.
Perché lo aveva assunto col livello più alto?
Che ci crediate o no, perché era maschio.
Avrei accettato qualcosa di diverso? No.
Tutto è bene quel che finisce bene.


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06/09/2023 15:49

Ci credo, é successa una cosa simile anche a me.
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06/09/2023 16:15

OT perché ho voglia di raccontare...😊

Quel padrone era una macchietta vivente. Oddio, uso un diminutivo ma era veramente un padrone.
Tuttavia, fine come il sale grosso, una volta che si parlava chiaro chiaro era quasi ragionevole e sicuramente molto umano, nel bene e nel male.
I peggiori sono quelli che in confronto a lui si sentivano dei signori col gilet ma erano delle 💩💩 umane. Quelli dei tanti sorrisi e che avevano la chiacchiera pulita ma all'atto pratico erano appunto 💩💩


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06/09/2023 22:30

@LaPeppa Che cosa odiosa...



LaPeppa, 6/9/2023:


Perché lo aveva assunto col livello più alto?
Che ci crediate o no, perché era maschio.
Avrei accettato qualcosa di diverso? No.
Tutto è bene quel che finisce bene.


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07/09/2023 08:29

Vero @TheGlitch. Che soddisfazione non aver subito 😄


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09/09/2023 16:23

Hai voglia. Ho accettato compromessi e ho subito cose che non avrei voluto subire, entrambe le cose diciamo. Con mio marito ho dovuto fare molti compromessi ma mi sento di aver subito la decisione di prenderci sua madre praticamente in casa per anni. Non lo volevo fare e l'ho fatto lo stesso. La cosa positiva è che non mi sento male adesso per questo, alla fine sua madre ha vissuto gli ultimi anni in modo umano, cosa che non avrebbe potuto fare in una casa di riposo. Non le volevo bene ma umanamente mi faceva molta pena; quando la demenza è peggiorata, pensavo solo a come è terribile essere ridotti ad un relitto umano che ha perso capacità fisiche e cognitive. Alla fine non ho rimpianti di alcun tipo perché non mi piaceva quella scelta che avevo fatto ma sentivo di non avere altra scelta. Sul lavoro ho accettato più o meno tutto, lavori umili, stipendi da fame sia quando studiavo sia quando ero già adulta. Anche in quel caso, sentivo di non avere altra scelta e anche in quel caso non ho rimpianti perché ho imparato moltissime cose. Appena laureata, prima di fare l'esame di stato, accettai un lavoro come aiutante di un artigiano che si occupava di coloriture, applicazioni carte da parati, etc. Avendo fatto il liceo artistico avevo una buona manualità che arricchii molto imparando a stuccare, rasare, colorare con lo smalto, pittura acrilica e anche a fare decorazione pittorica delle facciate. Dopo un po' di mesi, trovai lavoro in uno studio e abbandonai quel lavoro perché era in nero e comunque non da dava da vivere. Però mi è piaciuto farlo e ciò che ho imparato lo ho messo in pratica ogni volta che ce ne è stato bisogno. Io la ragiono così: non c'è solo lo stipendio da guadagnare anche se quello indubbiamente serve. Faccio sempre l'esempio ai miei figli di come quando eravamo ragazzi noi, alcuni amici d'estate andavano a fare lavori massacranti e mal pagati in Inghilterra e in Germania, come lavapiatti o simili. Sicuramente erano sfruttati ma alla fine dell' estate ci avevano guadagnato l'apprendimento di una lingua.
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11/09/2023 14:01

Re:
Trale (zT7F221205), 09/09/2023 16:23:

Hai voglia. Ho accettato compromessi e ho subito cose che non avrei voluto subire, entrambe le cose diciamo. Con mio marito ho dovuto fare molti compromessi ma mi sento di aver subito la decisione di prenderci sua madre praticamente in casa per anni. Non lo volevo fare e l'ho fatto lo stesso. La cosa positiva è che non mi sento male adesso per questo, alla fine sua madre ha vissuto gli ultimi anni in modo umano, cosa che non avrebbe potuto fare in una casa di riposo. Non le volevo bene ma umanamente mi faceva molta pena; quando la demenza è peggiorata, pensavo solo a come è terribile essere ridotti ad un relitto umano che ha perso capacità fisiche e cognitive. Alla fine non ho rimpianti di alcun tipo perché non mi piaceva quella scelta che avevo fatto ma sentivo di non avere altra scelta. Sul lavoro ho accettato più o meno tutto, lavori umili, stipendi da fame sia quando studiavo sia quando ero già adulta. Anche in quel caso, sentivo di non avere altra scelta e anche in quel caso non ho rimpianti perché ho imparato moltissime cose. Appena laureata, prima di fare l'esame di stato, accettai un lavoro come aiutante di un artigiano che si occupava di coloriture, applicazioni carte da parati, etc. Avendo fatto il liceo artistico avevo una buona manualità che arricchii molto imparando a stuccare, rasare, colorare con lo smalto, pittura acrilica e anche a fare decorazione pittorica delle facciate. Dopo un po' di mesi, trovai lavoro in uno studio e abbandonai quel lavoro perché era in nero e comunque non da dava da vivere. Però mi è piaciuto farlo e ciò che ho imparato lo ho messo in pratica ogni volta che ce ne è stato bisogno. Io la ragiono così: non c'è solo lo stipendio da guadagnare anche se quello indubbiamente serve. Faccio sempre l'esempio ai miei figli di come quando eravamo ragazzi noi, alcuni amici d'estate andavano a fare lavori massacranti e mal pagati in Inghilterra e in Germania, come lavapiatti o simili. Sicuramente erano sfruttati ma alla fine dell' estate ci avevano guadagnato l'apprendimento di una lingua.




complimenti trale!
aver avuto la suocera in casa per anni, non deve essere stato per nulla facile.

Credo che dopo questa, puoi affrontare di tutto nella vita!
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Post: 2.117
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Sesso: Maschile
11/09/2023 18:59

No, non è stato facile ma mi sono riappacificata con quello che è stato il passato e sono molto serena. Per onestà devo dire che mia suocera viveva nel suo appartamento adiacente al nostro e che i due appartamenti erano collegati internamente da una porta di comunicazione. Sebbene mia suocera entrasse a sorpresa ed a suo piacimento, non si è trattato di una convivenza troppo gravosa. È sicuramente diventata gravosa la gestione della sua malattia.
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