00 28/05/2023 10:45
Io non ho certezze granitiche sul problema del riscaldamento globale, ma non è questo il punto... Bisogna chiedersi se, realisticamente, possiamo effettivamente seguire i precetti degli ultrà ambientalisti.
A mio avviso questi precetti sono a) inapplicabili; b) inefficaci.
Inapplicabili per vari motivi:
1) per avere un senso dovrebbero essere condivisi dall'Umanità intera, visto che il Pianeta è uno, ma questo è illusorio anche solo immaginarlo. Il problema del riscaldamento globale riguarda solo una parte della Terra, altre parti non sono interessate (l'emisfero australe ne è solo marginalmente interessato, qualcuno dice addirittura che in realtà si stia raffreddando) ed altre ancora, invece, ne sarebbero favorite (pensate che grande affare sarebbe per la Russia ritrovarsi con la Siberia che diventa improvvisamente abitabile e agevolmente sfruttabili le immense riserve energetiche e minerarie sue e quelle del Mar Artico);
2) in ogni caso, per arrivare ad un abbassamento reale e deciso della produzione di CO2 mondiale, occorrerebbe un governo mondiale unico, anzi, una dittatura unica planetaria, visto che comporterebbe sacrifici e costi enormi per tantissime popolazioni (pensate ai Paesi in via di sviluppo che sarebbero inevitabilmente ricacciati indietro visto che, almeno in una prima fase, il loro sviluppo non potrebbe prescindere da un utilizzo massiccio dell'unica forma di energia attualmente facilmente e rapidamente disponibile a costi contenuti, quella da fonti fossili);
3) infine, l'unico reale sistema per abbattere la produzione di CO2 sarebbe il ricorso massiccio all'energia nucleare, quella con tecnologia già esistente e, soprattutto, quella futura a fusione (che non verrà mai implementata finché non diventa una questione di emergenza mondiale a cui dedicare immensi investimenti): ma per gli ultrà ambientalisti (e, purtroppo, pure per la gente comune) questa è una bestemmia per cui credo non ci si arriverà mai.

Ma oltre che inapplicabile, la ricetta ambientalista è, probabilmente, anche inefficace: anche ammesso e non concesso che si arrivasse DAVVERO ad una riduzione della produzione di CO2 di origine umana, l'effetto serra non diminuirebbe ugualmente: si sono ormai innescati fenomeni di feedback positivo che portano all'aumento di CO2 indipendentemente dall'intervento umano (p.es. lo scioglimento del permafrost). Molto probabilmente la CO2 mondiale aumenterebbe pure se smettessimo tutti di respirare.
Ed allora che fare?
Diamo per assodato il postulato che sia l'aumentato tasso di CO2 a produrre i cambiamenti climatici: allora l'unica cosa sensata da fare è cercare di ridurre tale tasso "catturando" la CO2 in eccesso presente nell'atmosfera, piuttosto che sognare di convincere, con le buone o con le cattive, 7 miliardi di persone ad azzerarne la produzione per salvare Venezia e le settimane bianche sull'Appennino.
Il sistema più ecologico che ci sia è quello di piantare alberi: ottimo sistema ma, purtroppo, non credo basterebbe..
Ed allora bisogna investire nelle tecnologie ( che già esistono ) per la cattura della CO2 da terra e/o per la sua dissoluzione nell'atmosfera. Sistemi ambedue più efficienti delle proposte ambientaliste, in quanto non hanno bisogno del consenso dei 7 miliardi di esseri umani per essere implementati.
[Modificato da Stefano 28/05/2023 10:47]