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La psiche dopo l'11 settembre 2001...

Ultimo Aggiornamento: 20/09/2023 10:02
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11/09/2023 14:18

«Ascoltami, mi devi ascoltare molto attentamente. Sono su un aereo. E' stato dirottato. Ti amo tanto. Di' ai miei figli che li amo tanto».
«Ti telefono perché non voglio che ti preoccupi quando sentirai cos' è successo. Un aereo è caduto sulla nostra Torre. Non agitarti, sto bene. Stiamo evacuando l' edificio. Devo andare».

«Siamo sulle scale del 82° piano. Le porte sono bloccate. Qualcuno venga ad aprire le porte».

«Siamo bloccati nell' ascensore. Stiamo morendo»

«Sono Melissa. Il pavimento è bollente. Non trovo l' uscita. Sto per morire. Voglio parlare con la mamma».


Non apro questo topic "per non dimenticare". Questa data credo resterà fin troppo scolpita nella memoria.
Il mondo è cambiato dopo quel giorno.
Siamo cambiati noi, le nostre anime. Le nostre ansie, le nostre aspettative. Si è ingigantita la paura.

Personalmente ricordo di essere stata lì poche settimane prima che accadesse. Le ricordo le torri gemelle. Ricordo il mio sgomento quando al ritorno del viaggio sviluppai i vari rullini di foto. eh sì... sembra preistoria, ma si sviluppavano ancora le foto.
L'unica foto alle torri era venuta stranissima. Un gioco di luci che le faceva sembrare non reali, ma quasi due fantasmi.
L'11 settembre corsi a rivedere quella foto.



Condividiamo i nostri pensieri, timori e cambiamenti, consapevolmente frutto di quel giorno?

Inizio io con il più banale:
Nei miei programmi, fino a quel giorno, c'era il ritornare in America e Canada per fare la costa ovest. L'anno seguente non osai neanche prendere l'aereo e scelsi un tour in pullman in Europa. La paura era alle stelle.
Una paura che non si era presentata neanche nel viaggio di ritorno, quando a causa di una forte turbolenza, l'aereo perse di quota di botto, facendo volare vassoi dei pasti, liquidi nelle brocche e il personale che da prassi si stendeva a terra.
Mi chiesero "E saliresti ancora su un aereo, dopo questo evento?"
La mia risposta fu immediata. "Sì."
E in effetti lo feci davvero, perché il volo era New York - Roma e per tornare a casa dovevo prenderne un altro che fece ritardo per un guasto che stavano aggiustando in pista. Né l'esperienza della perdita di quota né il guasto da riparare mi fecero anche solo lontanamente pensare di non risalire su un aereo.
Eppure, un mese dopo quella paura si presentò al punto da cambiare totalmente i piani.





MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
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Sesso: Femminile
11/09/2023 14:32

ricordo perfettamente dove ero e cosa stavo facendo....come credo tutti.

Non c'erano gli smartphone, non ti potevi collegare a internet dal cellulare.
Eravamo dento un bar e ad un certo punto partono le notizie dalla tv.....cosi di colpo...

ma che sta succedono?
ma è iniziata la guerra?

Non si capiva un gran casino....non realizzavi.....non ci credevi.....



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11/09/2023 14:43

Come Alebabi ricordo dov'ero e cosa stavo facendo.
Paura dell' aereo ne ho sempre avuta.
Paura per mia mamma che al tempo viaggiava molto anche.

Non mi sembra che mi abbia lasciato questo tipo di trauma. Già c'era 😅

Invece ricordo l'angoscia di quei messaggi riportati anche nel post d'apertura e quello di vedere i corpi in volo.

La mente che parte a dire: no, io non l' avrei fatto, io avrei trovato il modo di uscirne....

La cosa più odiosa per me non sono stati gli autori materiali di quegli attentati ma chi dopo ha irriso l'evento in modo indecente.

Come col covid, la lezione non del tutto imparata è che non c'è nessuna garanzia. Ogni istante è unico e per nulla scontato.

Ancora le storie di quelle persone morte mi commuovono e vedere la vita che è andata avanti, gli orfani diventati uomini e donne mi dà speranza e forza.
Ci sono stati anche tanti gesti di umanità bella in quel giorno ed in quelli successivi. Questi mi toccano e sono il tesoro che tengo dentro di me.

P.s. ricordo che guardando la lunga diretta non riuscivo a credere a quanto vedevo. Non riuscivo ad accettare che fosse reale. Un grande sgomento, perdita di false certezze. Tristezza, dolore, impotenza. Strazio.


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11/09/2023 17:36

Per me non ha cambiato nulla. Che la vita fosse fragile già lo sapevo. Dopo Ustica, che gli aerei fossero pericolosi pure. Ma non ho perso nessun conoscente in incidenti aerei, mentre ne ho persi in incidenti di moto, macchina, sci, roccia, bricolage... Si sta come d'autunno, ragazzi. Per me l'11 settembre è il giorno del golpe cileno e del suicidio di Allende. Ironia della sorte, vero? Scommetto che gli islamisti nemmeno sapevano, o sanno, chi fosse. La storia ha strani percorsi per pareggiare i conti. Chi semina vento...
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11/09/2023 18:05

@stelin
Però non è la stessa cosa leggere di Allende su un libro di storia o guardare dei filmati dell' epoca e vivere in diretta un fatto del genere.

Vuoi dire che le immagini dell' 11 settembre 2001 sono per te tanto quanto un film catastrofico? Nessun coinvolgimento? Domande?
Perché dell' 11 settembre 1973 sapevi tutto forse ancor prima di leggerne, di quell' altro c'era una costante incertezza. In tempo reale.

La torre che collassa, seguita a breve distanza dall' altra, l' aereo che punta sul Pentagono..


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11/09/2023 18:14

Peppa, nessuno, per anni, ha voluto vedere la gente torturata, le madri in lutto. C'erano film amatoriali, testimonianze di fuoriusciti e richiedenti asilo, ma a pochi importava. Invece tutti affascinati dalle formiche che saltano dal grattacielo in fiamme. Quanti decine di migliaia di morti in vent'anni di dittatura? Quante donne stuprate dalle milizie? In quanti hanno perso pezzi di corpo o di anima? Mi spiace, l'11 settembre del 73 è iniziata una tragedia di cui il mondo è stato complice per decenni, L'11 settembre del 2011 è stata la macabra messa in scena di uno spettacolo che ha ipnotizzato mezzo mondo, e fatto giubilare l'altra metà. Ricordo alla radio il tono quasi giubilatorio dello speaker : 20000 morti! Poi si sono accorti che erano solo 3000 - tono del giornalista un po' meno eccitato, ma per fortuna stavano morendo dei pompieri, gli eroi, e la cosa lo consolava un po'. Insomma Peppa, uno schifo, da un lato e dall'altro.
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11/09/2023 18:31

Cioè viverlo non ti ha fatto né caldo né freddo?
Non è una classifica dell' orrore. Le persone che volavano non erano affascinanti. Erano tremende.
È vero, c'era anche lo schifo dell' eccitazione di chi forse non si rendeva conto di quello che stava realmente accadendo.
Anche in questo momento succedono infamie e soprusi. Non sono in diretta, non le vediamo.
Non cambia la sostanza di ciò che accade.
Cosa provavi durante la diretta di quel giorno di 22 anni fa?



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Post: 1.081
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11/09/2023 18:42

Io non l'ho guardata la diretta! La morte non è uno spettacolo. Sinceramente trovo ripugnate assistere al calduccio alle atrocità del mondo facendo finta di rabbrividire, e versando qualche lacrimuccia da una comoda poltrona. Per me l'11 novembre è un altro. Siamo io, qualche sinistroide, e diverse centinaia di milioni di latino americani che la viviamo cosi. Gli altri, lo so, non paghi, andavano a rivedersi le immagini en boucle su YouTube. A me è bastato leggere i giornali, più tardi, quando il tempo delle riflessioni aveva soppiantato quello del sensazionalismo. Poco dopo sono partita per il dottorato negli US. Ti assicuro che là erano tutti traumatizzati. Mentre io, come scrivevo sopra, ho avuto il sentimento di una sorta di vendetta cosmica. Nessuna simpatia per i perpetratori, tanta pietà per le vittime e le loro famiglie.
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Post: 3.128
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11/09/2023 19:32

All’epoca avevo 11 anni, quindi non è che potessi avere davvero coscienza riguardo a notizie del genere, ma un certo livello di coscienza critica già c’era, quindi ho subito abbracciato l’opinione del “se lo dovevano aspettare”.

Adesso sono quasi infastidita da questo continuo appuntamento nel l’informazione, ogni anno, come un anomalo anniversario.
Come se fosse una strage più importante di altre, come se quelli fossero morti di serie A.
La morte è morte. Punto.

Concordo con Stelin, la spettacolarizzazione della sofferenza non la sopporto più e infatti non guardo più televisione.
[Modificato da Danae 11/09/2023 19:33]
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Post: 1.525
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11/09/2023 20:39

Anche io ricordo bene quel che stavo facendo. Preparavo un tiramisù. Mio padre arrivò trafelato dicendo che un aereo era finito nelle torri gemelle. Ed io continuando a preparare gli dicevo di smetterla di scherzare perché sapevo bene, lo avevo imparato proprio lì, che Manhattan era zona di no fly. Pensavo davvero scherzasse.
L'immagine che più mi si è scolpita nella testa è stata vedere in diretta l'arrivo del secondo aereo per schiantarsi nell'altra. E poi le persone che si gettavano giù, "scegliendo" come morire.

Interessante l'approccio di Stelin. La spettacolarizzazione della morte. Forse è davvero iniziata allora ed oggi è tutto uno spettacolizzare la morte. Qualunque sia lo scopo.
Perché le tragedie ci sono sempre state, ma il viverle in diretta, anche se a distanza, ha cambiato le cose.
Ed è uno spettacolo che influenza molto le persone, nel bene e nel male.

@Stelin, diversi anni fa io ho "assistito" tramite un'amica missionaria, al massacro di un villaggio in Congo da parte di mercenari, pagati per attirare i militari. Lo scopo è "distrarre" dall'estrazione selvaggia del coltan, il cui uso è ormai quotidiano per ognuno di noi. La gente del posto, disperata, si era rifugiata nelle latrine, uniche strutture in cemento, nella speranza di evitare i colpi dei mitra, ma i mercenari sono arrivati anche lì.
Nessun TG ne ha parlato. Mai. La stessa amica ora cerca di denunciare tutto ciò che accade a Cuba, al punto tale che qualche notizia era riuscita ad essere annunciata dai TG, ma subito messa a tacere dal governo per "salvare" i rapporti. Lo stesso Gramellini ha dovuto parlare d'altro e liquidato presto, prestissimo l'argomento. Sinistroidi o destroidi, la politica è sempre sporca e mette a tacere ciò che non fa comodo si venga a sapere. Tutto il resto può invece diventare spettacolo. E, come cantavano i Queen "The show must go on." Costi quel che costi. Anche se lo spettacolo è macabro.

Un'altra riflessione su cui mi stavo soffermando: Anche se il razzismo c'è sempre stato, c'è stato un momento in cui si era quasi placato. Dopo le Torri, è aumentata anche l'intolleranza verso il diverso. Iniziando dalla diversità culturale e religiosa, poi trasbordata a tutto ciò che può abbracciare.
Che ne pensate?
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Post: 5.282
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11/09/2023 23:13

Non ho mai avuto la percezione che il razzismo si fosse placato.

A proposito della spettacolarizzazione della morte, non sono molto d'accordo. Nel 2001 ero forse ingenua, senza esperienza alcuna in tal senso. Non l' ho vissuto come una spettacolarizzazione ed a fronte di alcuni giornalisti che quasi godevano dell' eccezionalità dell' evento, penso che tanti lo guardassero come si guarda il telegiornale. È stato un triste evento umano e la presenza delle telecamere ha per me restituto realtà all' orrore di vicende simili che sono spesso invisibili o comunque lontane, che durano le 5 righe di un articolo scritto in basso nella pagina, quando vengono riportati.
Che colpiscono sempre altre culture, paesi poveri, povera gente. Che non riguardano noialtri....

Per me è banalizzazione della morte quella di tanti telefilm che sembrano godere di particolari disgustosi e perversi.

"Sinceramente trovo ripugnate assistere al calduccio alle atrocità del mondo facendo finta di rabbrividire, e versando qualche lacrimuccia da una comoda poltrona."

Mi sembra una visione piuttosto cinica ed ingiusta della cosa. O forse giustissima e che vale per tutti.
Quindi che facciamo? Anche adesso che siamo qui a parlarne cazzeggiando su un forum, ci sono stupri e massacri, brutalità organizzate, traffici di organi e persone. Anche oggi siamo complici. Veramente: che facciamo di fronte, anzi di spalle a queste cose?
Te lo chiedo sinceramente, perché la risposta non la so.


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12/09/2023 00:12

Io ero al lavoro e il mio collega L., che si occupava dell' amministrazione, vide il video. In un attimo fummo tutti intorno alla sua scrivania compreso uno dei capi, l'altro era fuori. Credemmo che fosse uno scherzo lì per lì, poi capimmo che era realtà. Cominciarono a chiamare tutti i nostri familiari, compreso mio marito. Eravamo tutti sconvolti e penso che ognuno di noi sia stato tutta la sera davanti alla televisione.
È cambiato tutto da allora, cominciai ad avere paura del terrorismo perché aveva paura anche mio marito, mia mamma, i miei suoceri. Una volta a Milano in stazione ci fu un finto allarme bomba e non riuscii a prendere il treno, arrivai poi a casa alle 23 passate. Il dramma di ciò che era successo era ancora più grande perché seminava paura come sempre fa il terrorismo. Ma in questo caso c'erano persone che erano disposte a morire pur di compiere atti terrostici. Furono anni molto brutti, forse mai terminati del tutto. Dopo la strage compiuta con un furgone bianco in Francia, quella del teatro ... non c'è stato un momento in cui non abbia pensato di poter fare parte della scena di una strage ogni volta che mi sono trovata in un evento o in un luogo pubblico. Ma come si fa ad essere "prudenti"? Il terrorismo si può solo subire sia quando sei vittima sia quando vivi nel terrore perché è questo il suo scopo.
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12/09/2023 09:16

Stelin mi ha fatto molto riflettere il tuo intervento.
Tutto il tuo discorso ha un suo perchè e in parte diciamocelo chiaro il "chi la fa la aspetti"....pure.....
Se la guardiamo razionalmente.


ma come dice Peppa, viverlo in tempo reale a me è sembrato assurdo, paradossale.....non ci credevo che proprio in quel momento new york fosse stata attaccata in quel modo.....e non si capiva se l'attacco fosse finito o se avessero continuato......
La gente che si buttava giù dal grattacielo.......terribile....
Insomma il caos totale....vissuto in diretta.....a me personalmente ha toccato.

Poi dire che la mia vita è cambiata dopo.....no....sinceramente no.

Poi ovviamente ricordo che partivano i vari discorsi da bar del tipo "i prossimi saremo noi, perchè abbiamo il Vaticano"......la gente aveva paura.....perchè sicuramente i kamikaze sono un arma molto molto molto potente.




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12/09/2023 11:56

Ci sono stato a Ground Zero, poche settimane fa. Una emozione indicibile che neanche provo a descrivere.

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Post: 1.081
Sesso: Femminile
12/09/2023 15:35

Maremma boscaiola, avevo scritto un post fighissimo e mi è saltato il server !!!
O forse mi è stato hackerata dai fratelli mussulmani . Amen.
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12/09/2023 21:50

Tornando al discorso psiche-11 settembre, credo che l'impatto negli USA sia stato gigantesco... C'è una ossessione per la sicurezza inconcepibile per noi europei: si viene sottoposto a controlli estremamente invasivi ovunque, non solo negli aeroporti, ma anche nei traghetti, nell'entrata nei parchi, nei musei... Con modalità francamente troppo pesanti: dal body scanner (una macchina che ti "spoglia" su uno schermo) alle perquisizioni personali, anche nelle zone intime.
Ormai credo che sia un lato nella psicologia collettiva americana che non andrà più via.
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Post: 1.376
Sesso: Maschile
12/09/2023 23:55

Ho un vago ricordo, all'epoca lavoravo la notte fino a mezzogiorno e dopo pranzo andavo a dormire 2 o 3 ore. Quando mi sono svegliato mia madre stava guardando la tv e da poco avevano iniziato a trasmettere i video dell'attentato.

Non ricordo molto altro, forse mi sono fatto un caffè o sono andato in palestra o entrambe le cose. Non ho nessun'altra memoria dell'evento. Non sono mai stato negli US. Ci andrò quasi sicuramente un giorno. Non vedo l'ora di volare ancora, sono passati credo 8 anni dall'ultimo viaggio.

Non credo di essere riuscito ad empatizzare con quell'evento, per qualche motivo. Forse perché a casa mia la frase ripetuta più volte è stata: "a forza di rompere i coglioni in giro per il mondo..." ecc ecc... pur decodificando l'evento come "tragico" per chi ha subito.

In merito a questo evento, apprezzando molto Jonathan Safran Foer, mi sento di consigliare a chi va, la lettura di "Molto forte, incredibilmente vicino". Particolarmente toccante.
***********************
"Dove c'è la tua paura, lì c'è il tuo compito." - (Carl G. Jung)
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Post: 1.525
Sesso: Femminile
13/09/2023 11:24

Cercherò di inglobare qui le varie risposte.

Non credo che ciò che accaduto alle torri sia stata pura spettacolarizzazione. Era in atto un evento drammatico e documentabile.
Un evento che ha cambiato tante cose, non le nostre vite, ma qualcosa che comunque ci riguarda.
Basti pensare a ciò che si può portare o meno nel bagaglio a mano di un aereo ad esempio, ai vari controlli fino ad arrivare ad ansie e paure.
Però da quel momento si è rilevata un'audience pazzesca e questo ha cambiato anche il modo di fare la TV.
Non importa cosa. L'importante è che attiri. E da quel momento anche la morte è stata trattata (drammaticamente) come spettacolarizzazione.
Faccio un esempio soft. La morte della Regina Elisabetta è stata seguita a dismisura. Anche la fase premorte. Tutti i media seguivano l'evento, il viavai di auto che entravano ed uscivano quando quasi sicuramente era già morta, ma l'annuncio non era ancora ufficiale, ovvero dato in pasto ai media. Mi è capitato di vedere il programma condotto da Matano dove proprio lui era lì in trepida attesa di dare questa notizia e la delusione visibile sul suo volto quando ha chiuso il programma senza averla potuta dare.
Mi piace Matano. E molto. Però in quel momento ho visto il suo "sciacallaggio". Suo e di tanti altri, sia ben chiaro. Questa voglia di annunciare la morte per essere stati i primi a farlo. I più bravi.
Quindi sì, ci piaccia o meno, da quel momento la morte attira audience.
Purché non blocchi gli affari di multinazionali come nel caso del coltan. In quel caso si cali pure il sipario.

Sempre con l'evento delle torri si è dimostrato quanto la politica del terrore sia sempre attuale. Il terrore ha aumentato le intolleranze verso razze e culture che fino ad allora erano considerate normali o quasi.
Personalmente fino ad allora le forme di razzismo varie le ho avvertite placate. Non scomparse, ma placate. E parlo del quotidiano.
Da quel momento bastava essere musulmano per essere pericoloso, un nemico.
Quindi non Talebano o estremista. Musulmano. Arabo. Carnagione scura... Il mondo si è improvvisamente risvegliato su un mondo culturalmente diverso da noi che c'era sempre stato. Eppure adesso era inaccettabile e pericoloso. Soprattutto per la donna.
Ma lo era anche prima una realtà difficile per le donne. Ed anche inaccettabile. Però prima nessuno sembrava accorgersene.

Da come ho potuto rilevarlo io, il mondo è cambiato da allora con le ansie, le paure, le intolleranze varie che portano inevitabilmente a discriminazioni e razzismo, fino al restare ipnotizzati dal macabro.

Come ho detto all'inizio, io stessa sono stata colpita da quell'ondata di terrore. L'anno seguente non volli prendere aerei. Poi ho voluto farlo. Per gradi, con un volo breve, ma affrontando anche quella parte di intolleranza e scelsi la Tunisia con Tunisair. E l'anno dopo ancora con un transoceanico e altri voli locali interni.

E come dice Stelin... Amen. E per non fare discriminazioni pure Inshallah😏
MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
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Post: 153
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13/09/2023 16:10

Io ho visto la diretta e speravo che si salvassero tutti, tranne ovviamente i passeggeri degli aerei e chi si trovava nei piani distrutti, perché purtroppo non era possibile che si salvassero. Il crollo delle torri mi scioccò e mi domandai che non era assolutamente possibile che potessero crollare così, al limite per me sarebbero dovuti crollare prima tutti i piani sopra ai piani distrutti, e poi a poco a poco gli altri. Addirittura pensavo che i piani più bassi potessero rimanere praticamente intatti (i primi tre almeno), anche se coperti di detriti, un po' come succede nei terremoti.
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14/09/2023 15:50

Ero a Monaco di Baviera. Mi ci ero recato qualche giorno prima, in aereo. Quel giorno passai davanti a un bar. Vidi, all'interno di esso, un televisore acceso, che trasmetteva le immagini delle Twin Towers in fiamme. Capivo, allora, poco il tedesco. In albergo, però, c'era sempre chi parlava, quanto meno, l'inglese.
Seppi così, cos'era accaduto. Rischiavo di non tornare; parecchi voli, in giro per il mondo, stavano per essere cancellati. Al ritorno, l'unico rischio fu di perdere il volo; i controlli e le perquisizioni, persona per persona, erano precisi ed accurati.


Davanti al fatto, mi resi conto quanta ignoranza e quanta gente stupida c' è. Intendo, come oggi certa gente che, riguardo alla guerra in Ucraina, arriva a esecrare Zelenskij e gli occidentali, cercando, ignominiosamente, ragioni per Putin, che Putin non ha, non ne ha nessuna; i codardi.

Sono, in gran parte, della stessa posizione della Oriana Fallaci. Leggendo i suoi libri, il mio atteggiamento era, per così dire:
" Ho piacere che anche lei sia del mio stesso avviso".

Ora, non faccio dell'islamofobia. Chi è islamico ha diritto di andare in moschea, come io l'ho di andare in chiesa. Il terrorismo è crimine, di cui si devono occupare le Forze dell'Ordine. Parlare di immigrazione è un argomento, parlare di lotta alla criminalità un altro. Chi fa del "purismo identitario" (stomachevole razzismo), pretende a tutti i costi, di imporre cose vere solo nella propria mente, in modo fine a sé stesso. Lo fa con arroganza. Queste sue pretese argomentazioni sono incostituzionali, inutili, senza senso, lesive della dignità altrui, offensive, atte a creare tensione sociale, per un ridicolo provincialismo.
È gente ignorante e stupida, che non merita giustificazione né pietà.

Coloro che fanno del purismo identitario ....mi sta venendo il "boresso"...... nazionalismo, islamofobia, in ambito internazionale sono schierati con paesi che proteggono il terrorismo o proteggono altri stati, che fomentano terrorismo, di cosiddetta matrice islamica.....Ma varda on fia'...!
A che ora se magna?
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Post: 532
Sesso: Maschile
14/09/2023 18:02

Tony59 (6BID221203), 14/09/2023 15:50:



Sono, in gran parte, della stessa posizione della Oriana Fallaci. Leggendo i suoi libri, il mio atteggiamento era, per così dire:
" Ho piacere che anche lei sia del mio stesso avviso".

Ora, non faccio dell'islamofobia. Chi è islamico ha diritto di andare in moschea, come io l'ho di andare in chiesa. Il terrorismo è crimine, di cui si devono occupare le Forze dell'Ordine. Parlare di immigrazione è un argomento, parlare di lotta alla criminalità un altro. Chi fa del "purismo identitario" (stomachevole razzismo), pretende a tutti i costi, di imporre cose vere solo nella propria mente.....

Sto dicendoti che, proprio perché è definita da molti secoli e molto precisa, la nostra identità culturale non può sopportare un’ondata migratoria composta da persone che in un modo o nell’ altro vogliono cambiare il nostro sistema di vita. I nostri valori. Sto dicendoti che da noi non c’ è posto per i muezzin, per i minareti, per i falsi astemi, per il loro fottuto Medioevo, per il loro fottuto chador. E se ci fosse, non glielo darei. Perché equivarrebbe a buttar via Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, il Rinascimento, il Risorgimento, la libertà che ci siamo bene o male conquistati, la nostra Patria. Significherebbe regalargli l’Italia. E io l’ Italia non gliela regalo.

Oriana Fallaci
[Modificato da Alessio 14/09/2023 18:03]
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Post: 3.128
Sesso: Femminile
14/09/2023 18:59

Mai sopportata Oriana Fallaci.
Quale collegamento ci sarebbe tra l’avere un paese sempre più multiculturale e perdere la nostra cultura d’origine?
Mi spiace per voi, ma sarà così sempre di più, la gente viaggiava per il mondo quando ci volevano mesi ad attraversare un oceano, figurarsi adesso che è tutto più semplice…
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Post: 532
Sesso: Maschile
14/09/2023 19:11

Danae (ayfb221203), 14/09/2023 18:59:


Quale collegamento ci sarebbe tra l’avere un paese sempre più multiculturale e perdere la nostra cultura d’origine?

Che ti ritrovi con un PM, che di fronte alle percosse di un marito nei confronti della moglie, ti dice :

"Beh aspetta, visto che nella cultura di provenienza del marito picchiare la moglie non è così grave la cosa va valutata diversamente".

[Modificato da Alessio 14/09/2023 19:14]
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Post: 1.736
Sesso: Maschile
14/09/2023 19:12

Beh non è proprio così...gli abitanti dell'Africa sub-sahariana non hanno mai viaggiato. Se non ci fossero persone che vanno a prenderli per portarli in Europa, in un vero e proprio mercato della carne umana, rimarrebbero la. Esattamente come ai tempi della tratta degli schiavi.
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Post: 2.117
Età: 51
Sesso: Maschile
14/09/2023 19:41

Io ho sempre avuto paura dei voli transoceanici e quindi non credo ne farò mai. Ma anche voli di un paio di ore, mi mettono davvero molta ansia, troppa. Preferisco guidare la macchina per ore e attraversare diversi confini, mi sembra un viaggio più a misura d'uomo, più adatto a me. Non ho più voglia di attendere ore in autoporto, togliermi scarpe, cintura, fare passare il computer, aprire il beauty case e lasciare a loro lo shampoo, abbandonare la bottiglietta d'acqua. Non è umano tutto ciò, non è piacevole, non è nemmeno un viaggio, non mi piace e non mi piace volare 🙂.
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