@alebabi
Non viene applicata per tanti motivi penso. Mancanza di una rete pubblica, statale che si occupi di un sostegno complesso, che non dura un istante ma si protrae nel tempo.
Paura di prendersi la responsabilità di proporre altri percorsi: seppur previsti per legge, verrebbero probabilmente additati come bigotti e che tolgono un diritto ad una donna.
Noto che però, a seguito di un aborto (e purtroppo anche prima) la donna viene lasciata sola.
Perché non è vero che è un attimo e zac, problema risolto. La facilità dell' aborto (ancora di più oggi, con la possibilità di interventi meno invasivi) dà la falsa percezione di non avere impatto nella donna adulta che si propone di tutelare.
Poi le cose non stanno esattamente così e a fronte dell' ultima tendenza di vantarsi di averlo fatto (esiste), una percentuale maggiore di donne ha conseguenze a medio-lungo termine. Conseguenze psicologiche.
Anche in questo caso, a mio parere, è perché non si dice la verità, è un altro inganno: stai interrompendo volontariamente la vita di tuo figlio.
Quando questa verità emerge, la donna si trova di fronte a qualcosa di grande.
Cerco di spiegare perché ci tengo a non venire fraintesa: trovo che sia un atto estremamente doloroso che non giudico, in linea generale. È una questione molto delicata.
Mi fa rabbia e tristezza sapere che la legge c'è ed era ben scritta ma non applicata e che l' aborto sia banalizzato.
Quando ho scritto che non giudico in linea generale, intendo che esistono casi in cui invece l' aborto viene utilizzato al pari di un anticoncezionale. Incredibile ma vero. Tristissimo.
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Cadi sette volte, rialzati otto