La controffensiva? È russa. Milizie ribelli, comandanti fuori controllo, autoagguati e perfino il finto Putin
Ora che la guerra è palesemente deflagrata sul suolo russo, con la regione di Belgorod trasformata in un campo di battaglia, è difficile prevedere quali saranno gli effetti sulla tenuta del regime di Vladimir Putin. L’unica cosa certa è che i raid, le evacuazioni, la cattura di prigionieri dentro i confini della Federazione russa, e adesso anche gli attacchi hacker che contraffanno la voce del presidente, non potranno non avere conseguenze sulle capacità militari di Mosca. La reazione del Cremlino è, ancora una volta, quella di blindarsi e far finta di nulla, ma lo stato di caos in cui versa la gestione della sicurezza nelle zone prese di mira dai ribelli anti-Putin e dai soldati ucraini racconta un’altra storia, una storia che vede i signori della guerra sempre più scalpitanti e ambiziosi, in contrasto con la sfinge di Mosca.
Il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ormai non si tiene più. Dopo aver accusato nei giorni scorsi i vertici del ministero della Difesa di aver minato le retrovie a Bakhmut con l’obiettivo di intrappolare i suoi miliziani, dal canale Telegram del suo servizio stampa sono partite altre accuse velenosissime contro i vertici militari e l’esercito. Il gruppo ha riferito di aver catturato un tenente colonnello, capo di un’unità che avrebbe aperto il fuoco contro uomini della stessa Wagner. Il 17 maggio i miliziani sarebbero stati presi di mira dal fuoco di soldati russi nella regione di Semigorye, vicino a Bakhmut. I combattenti agli ordini di Prigozhin avrebbero risposto al fuoco catturando alcuni soldati russi. Tra questi, il loro comandante, identificato come il tenente colonnello Roman Venevitin, capo della 72/a Brigata fucilieri motorizzata. In un video l'ufficiale confessa di aver fatto aprire il fuoco contro gli uomini della Wagner a causa di una "antipatia personale" e aggiunge di aver agito sotto l'influenza dell'alcol. Il ministero della Difesa di Mosca, finora, si è ben guardato dal commentare l'episodio.
In una guerra di propaganda che sembra ormai di tutti contro tutti, il padron della Wagner ha dichiarato che le forze armate ucraine stanno riconquistando terreno a nord di Bakhmut e, in particolare, hanno ripreso controllo di parte dell'insediamento di Berkhivka. "Le truppe si stanno ritirando lentamente, è un peccato! Shoigu, Gerasimov – ha aggiunto, rivolgendosi direttamente al ministro della Difesa e al massimo generale russo – vi esorto: venite al fronte, radunate l'esercito con le pistole, in modo che possano avanzare. Forza che ce la fate! E, se non ce la farete, morirete da eroi!".
Se da Bakhmut arrivano notizie contrastanti, le difficoltà delle forze di Mosca nella regione russa di Belgorod appaiono difficili da nascondere. Dopo l’offerta/minaccia di Prigozhin – che due giorni fa ha avvertito di essere pronto a entrare in campo per difendere Belgorod, se l’esercito regolare continuerà a dimostrare di non essere in grado – oggi una proposta simile è arrivata dal leader ceceno Ramzan Kadyrov (il cui clan, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe lanciato una sfida al gruppo di Prigozhin, portando a galla una frattura nei due corpi paramilitari usati da Putin per le operazioni sporche). "I terroristi che penetrano nella regione di Belgorod potrebbero essere affrontati da distaccamenti ceceni […]. Per eliminare le milizie dal territorio russo senza fare del male alla popolazione civile o danneggiare le infrastrutture, servono addestramento ed esperienza speciali. L’esperienza militare non basta, serve anche l’anti-terrorismo", si autopromuove Kadyrov, sottolineando come queste siano proprio le capacità conquistate sul campo dalle forze cecene. "La decisione spetta al comandante supremo, che farà sicuramente la scelta migliore".
In questa situazione di caos già abbastanza evidente, arriva la notizia di un attacco hacker che ha diffuso un falso messaggio di Putin in almeno tre regioni russe – Rostov, Voronezh e Belgorod, secondo quanto riferisce la Bbc. Nel messaggio, diffuso da alcune radio locali, si sente la voce di Putin dire che le forze ucraine, con l'appoggio degli Stati Uniti, hanno invaso le regioni di Kursk, Belgorod e Bryansk, dove è stata proclamata la legge marziale. Il falso presidente annuncia poi che entro oggi firmerà un decreto per la mobilitazione generale. Un altro attacco hacker è stato segnalato in Crimea, dove alcune televisioni via cavo hanno trasmesso un video realizzato dal ministero della Difesa ucraino in cui si invita a mantenere il silenzio sui tempi e il programma dell'annunciata controffensiva.
Sulla questione è dovuto intervenire il Cremlino, con una smentita che aggiunge imbarazzo all’imbarazzo. "È stato davvero un caso di hackeraggio, ne siamo consapevoli”, ha detto il portavoce presidenziale Dmitry Peskov alle agenzie di stampa russe, assicurando che il controllo delle stazioni radio interessate è stato ripristinato. "Le informazioni sull'invasione delle forze ucraine nella regione di Belgorod, l'istituzione della legge marziale, la mobilitazione generale e l'evacuazione [...] sono un falso", hanno affermato da parte loro le autorità della regione di Belgorod. "L'obiettivo di questo messaggio è seminare il panico tra gli abitanti pacifici", ha assicurato su Telegram la cellula di crisi istituita dalle autorità, invitando a "mantenere la calma" e fidarsi solo delle fonti di informazione "affidabili". Nella regione di Voronezh, sempre al confine con l'Ucraina e dove sono state violate alcune radio, le autorità hanno assicurato ai residenti che "non c'è motivo di preoccuparsi".
Se nel resto della Russia la propaganda riesce ancora a occultare l’impatto della guerra sul suolo russo, nelle aree più vicine al confine il senso di insicurezza sta diventando una presenza scomoda con cui convivere. È comprensibile come tanto gli ucraini quanto i russi anti-Putin mirino ad aumentare il più possibile questa percezione, facendo presagire un crollo del regime che in realtà nessuno sa se e quando avverrà. È il caso di Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell'Interno ucraino, che non si fa problemi a sbilanciarsi: "Sono tempi straordinari quelli in cui viviamo. Stiamo assistendo con i nostri occhi a come il governo russo stia iniziando a crollare. Non silenziosamente, ma con un forte fragore della sua massiccia carcassa arrugginita. Sarà una guerra civile", prevede su Telegram. "Con aerei e missili e sotto la guida di due idioti, l'esercito russo non è in grado di tenere testa agli uomini del Corpo volontari russi e della Legione per la Libertà della Russia. In aiuto al ministro della Difesa Shoigu e al capo dello Stato Maggiore Gerasimov, come Cip e Ciop, arrivano il fondatore del gruppo Wagner Prigozhin e il comandante ceceno Kadyrov, pronti a spostare le loro bande nella regione di Belgorod", prosegue l'alto funzionario. E ancora: "Da qualche parte siede un triste (nazionalista russo Igor 'Strelkov') Girkin, che immagina come i wagneriani marcino in colonna verso la regione di Belgorod, ignorando gli ordini del ministero della Difesa della Federazione Russa... Lungo la strada si impadroniscono dei depositi di munizioni. Dopo aver raso al suolo la regione di Belgorod, i prigozhiniani e/o i kadyroviti decideranno che è giunto il momento di difendere Mosca dagli attacchi dei droni e partiranno alla volta della capitale. A cosa può portare tutto ciò? Non lo sappiamo, ma lo osserveremo con curiosità".
È una narrazione che fa gioco, chiaramente, a una controffensiva ucraina per certi versi già iniziata. La controffensiva "sta prendendo forma", con gruppi di combattimento ben addestrati e ben equipaggiati in "aree di raccolta" vicine alla linea del fronte, in grado quindi di lanciare un attacco concentrato contro le posizioni russe in un periodo di tempo relativamente breve. È quanto riferiscono fonti militari occidentali ad Abcnews, spiegando che intanto Kiev ha già intensificato le sue operazioni offensive, sia all'interno dei suoi confini sia in Russia, nel tentativo di creare delle condizioni più favorevoli prima di dare fuoco alle polveri. L’obiettivo da consumare, in questa speciale guerra di logoramento, siede nel posto di comando principale.
www.huffingtonpost.it/esteri/2023/06/05/news/putin_annuncia_linvasione_ma_e_un_attacco_hacker-12304672/?ref=HHTP-BH-I12306635...
[Modificato da Stefano 06/06/2023 05:53]