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Filippo Turetta e Giulia Cecchettin.... A voi

Ultimo Aggiornamento: 15/12/2023 08:49
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21/11/2023 09:58

Alebabi, è il contrario esatto. Io non ho detto che vada psicanalizzato proprio perché la psicanalisi non serve, anzi è dannosa per chi vuole analizzare solo sé stesso. Cosa cazzo ci è andato a fare dallo psicologo? Ha espresso la sua sofferenza perché lei non lo voleva più e perché lei si stava laureando e lui no. Aveva bisogno di esprimerli questi sentimenti ignobili? Non era meglio se se li teneva per sé? È proprio il sentirsi in diritto di provare questi sentimenti verso di lei che lo ha spinto ad ucciderla. Se però chi ha questa predisposizione a fregarsene degli altri, è inibito da regole sociali, prima o poi un freno o un deterrente lo trova.
Sono d'accordo con Spaturno che le persone che hanno una ossessione su di te, vadano evitate. Ma lei lo aveva lasciato ed è difficile andare a pensare che chi è stato due anni con te, ha in macchina un coltello e un grosso sacco condominiale da immondizia e vuole farti fuori. Onestamente avrei potuto caderci anche io; è una tipica imprudenza che potrei tranquillamente commettere e me ne rendo conto.
Sono d'accordo anche con Boomerkiller nel ritenere il padre di Filippo una persona problematica ma la differenza tra una persona problematica e un assassino è chiara. La linea che divide le persone equilibrate dalle problematiche è labile e si sposta, non si può certo chiudere in manicomio tutti coloro che manifestano un disagio, anche questo è stato provato in antichità e non funzionava.
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21/11/2023 10:02

Re:
Trale (zT7F221205), 21/11/2023 09:58:

Alebabi, è il contrario esatto. Io non ho detto che vada psicanalizzato proprio perché la psicanalisi non serve, anzi è dannosa per chi vuole analizzare solo sé stesso. Cosa cazzo ci è andato a fare dallo psicologo? Ha espresso la sua sofferenza perché lei non lo voleva più e perché lei si stava laureando e lui no. Aveva bisogno di esprimerli questi sentimenti ignobili? Non era meglio se se li teneva per sé? È proprio il sentirsi in diritto di provare questi sentimenti verso di lei che lo ha spinto ad ucciderla. Se però chi ha questa predisposizione a fregarsene degli altri, è inibito da regole sociali, prima o poi un freno o un deterrente lo trova.
Sono d'accordo con Spaturno che le persone che hanno una ossessione su di te, vadano evitate. Ma lei lo aveva lasciato ed è difficile andare a pensare che chi è stato due anni con te, ha in macchina un coltello e un grosso sacco condominiale da immondizia e vuole farti fuori. Onestamente avrei potuto caderci anche io; è una tipica imprudenza che potrei tranquillamente commettere e me ne rendo conto.
Sono d'accordo anche con Boomerkiller nel ritenere il padre di Filippo una persona problematica ma la differenza tra una persona problematica e un assassino è chiara. La linea che divide le persone equilibrate dalle problematiche è labile e si sposta, non si può certo chiudere in manicomio tutti coloro che manifestano un disagio, anche questo è stato provato in antichità e non funzionava.




esatto trale, il mio stesso pensiero.
Se fossi stata in giulia, ripeto non ragazza succube di abusi, ma ragazza con obiettivi di vita e con carattere, probabilmente anche io avrei accettato di uscirci quel giorno.

non capisco perchè pensiate che anche il padre di filippo sia problematico.

preciso che non ho visto sue interviste, quindi vi sto facendo proprio una domanda.
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21/11/2023 10:21

Ale, la mia è una sensazione da ciò che ho visto e letto. Non ha manifestato il dolore che mi sarei aspettata e anche il fatto che sostenesse fosse perfetto suo figlio mi ha dato da pensare. Non voglio accusarlo di nulla anche perché a 22 anni non sempre il legame tra genitori e figli è così forte da permettere di capire le intenzioni di un figlio. Io a 22 anni non avevo alcun rapporto coi miei genitori ad esempio.
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21/11/2023 10:24

È proprio strano che questi "pazzi" abbiano la lucidità di non esplodere sempre e comunque e con chiunque. Allora un deterrente esiste: la forza.

Spaturno l' uccisione dei figli rientra nella: mia proprietà! Per il resto ognuno la legge coi propri occhi.

Trale mi dispiace non credo alla chimica che sconvolge così tanto da rendere incapaci di intendere e di volere. Cioè, esiste ma solo in pochissimi casi. Come le disfunzioni che portano all' obesità: incidono per una percentuale bassissima, gli altri sono dati da un' eccesso di alimentazione. Quando non ce n'era, obesi erano pochi.

Parlate di genetica: non esiste il gene dell' assassino e del delinquente. Stanno provando a cercarlo ma non esiste. Anche con la fisiognomica, quando non c'era il dna, ci si vuole illudere che esista un gene, un qualcosa di insito per cui quella persona è violenta.

Forse perché questo allontana la paura che anche noi ed i nostri figli possiamo essere assassini.

Mi sembra che ci sia concordia che non è tutta genetica né tutto ambiente, ma una combinazione dei due fattori.

L' ambiente è quello familiare, dove forse alcuni comportamenti sono stati minimizzati o fraintesi.
L' altro ambiente è quello sociale, dove si sa, ad oggi, che esiste una certa impunità. Questa forse potrebbe essere la forza da esercitare, il deterrente per chi sceglie di esprimere la propria violenza.

Nella società io vedo ancora il patriarcato: troppo vicino il tempo in cui una donna qui in Italia non aveva pari dignità di un uomo. Era un essere umano, ma un po' meno ecco. Per lei parlava il marito o il padre, magari anche il fratello. Quella che era una tutela è diventata un potere da esercitare su un oggetto. Oppure sì, era una persona, almeno finché rimaneva al suo posto e non si intrometteva in questioni che non dovevano interessarle, anche se erano decisioni che la riguardavano direttamente.
Troppo vicino è questo tempo in cui per legge si affermava l'inferiorità ed il minore valore della donna. Non penso che sia superato.
Questo è l' ambiente favorevole in cui ancora si sviluppa la frustrazione e la sopraffazione sulla parte femminile dell' umanità. Questo io ho letto nella lettera della sorella e concordo con lei.

Quel ragazzo ha fatto una scelta.
Sì, perché oltre all' indole ed all'ambiente c'è la volontà. Lui ha scelto.

Mi rendo conto che le motivazioni non sono riconducibili al solo patriarcato. Con l' uccisione di Giulia anch'io mi trovo a fare una scelta. Quella di non minimizzare questo fattore ambientale, di cui io faccio esperienza, esiste.
[Modificato da LaPeppa 21/11/2023 10:28]


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21/11/2023 10:36

Re:
Trale (zT7F221205), 21/11/2023 10:21:

Ale, la mia è una sensazione da ciò che ho visto e letto. Non ha manifestato il dolore che mi sarei aspettata e anche il fatto che sostenesse fosse perfetto suo figlio mi ha dato da pensare. Non voglio accusarlo di nulla anche perché a 22 anni non sempre il legame tra genitori e figli è così forte da permettere di capire le intenzioni di un figlio. Io a 22 anni non avevo alcun rapporto coi miei genitori ad esempio.




pero trale, mettiti nei panni di quell'uomo.

tu genitore senti tuo figlio, ripeto, un ragazzo normalissimo che ha fatto lo scientifico e ora sta facendo l'università, che si molla con la fidanzatina, va un po in crisi (cosa che ragazzi.....ma chi non ci è passato?!?!!?!) e ad un certo punto questo sparisce.
Passano i giorni e ovviamente si inizia a pensare che il ragazzo abbia fatto qualche "cazzata"
e ti ritrovi in quattro nano secondi addosso la mazzata che tuo figlio, ragazzo normale, ha massacrato la sua ex fidanzata.


penso che in quel momento....cazzo sei in tilt tu per primo...
e ovviamente ti viene spontaneo dire "mio figlio è un bravo ragazzo, non è un mostro"

di punto in bianco di senti un merda di genitore per aver sottovalutato le frasi di tuo figlio
ti senti una merda, perchè tuo figlio ha ammazzato una ragazza....
i giornalisti, la tv, il paese......

io non oso neppure immaginare uno shock del genere.....

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21/11/2023 10:37

Boh Peppa, secondo me non è che sbagli a dire che il patriarcato esiste, sbagli ad imputare TUTTA o PRINCIPALMENTE questa vicenda al patriarcato.

TI ripeto, il pensiero che uno maltratti i figli perché "roba propria" non lo credo vero, tant'è che poi quella gente magari tratta benissimo la propria autovettura per dire.

E un bambino bene o male non si ribella granché, quindi perché maltrattarlo?

Capisco però che non essendoci prove concrete a favore dell'uno o dell'altro pensiero rimarremo ognuno della sua opinione.

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21/11/2023 10:39

Re:
LaPeppa (V7fd221203), 21/11/2023 10:24:

È proprio strano che questi "pazzi" abbiano la lucidità di non esplodere sempre e comunque e con chiunque. Allora un deterrente esiste: la forza.

Spaturno l' uccisione dei figli rientra nella: mia proprietà! Per il resto ognuno la legge coi propri occhi.

Trale mi dispiace non credo alla chimica che sconvolge così tanto da rendere incapaci di intendere e di volere. Cioè, esiste ma solo in pochissimi casi. Come le disfunzioni che portano all' obesità: incidono per una percentuale bassissima, gli altri sono dati da un' eccesso di alimentazione. Quando non ce n'era, obesi erano pochi.

Parlate di genetica: non esiste il gene dell' assassino e del delinquente. Stanno provando a cercarlo ma non esiste. Anche con la fisiognomica, quando non c'era il dna, ci si vuole illudere che esista un gene, un qualcosa di insito per cui quella persona è violenta.

Forse perché questo allontana la paura che anche noi ed i nostri figli possiamo essere assassini.

Mi sembra che ci sia concordia che non è tutta genetica né tutto ambiente, ma una combinazione dei due fattori.

L' ambiente è quello familiare, dove forse alcuni comportamenti sono stati minimizzati o fraintesi.
L' altro ambiente è quello sociale, dove si sa, ad oggi, che esiste una certa impunità. Questa forse potrebbe essere la forza da esercitare, il deterrente per chi sceglie di esprimere la propria violenza.

Nella società io vedo ancora il patriarcato: troppo vicino il tempo in cui una donna qui in Italia non aveva pari dignità di un uomo. Era un essere umano, ma un po' meno ecco. Per lei parlava il marito o il padre, magari anche il fratello. Quella che era una tutela è diventata un potere da esercitare su un oggetto. Oppure sì, era una persona, almeno finché rimaneva al suo posto e non si intrometteva in questioni che non dovevano interessarle, anche se erano decisioni che la riguardavano direttamente.
Troppo vicino è questo tempo in cui per legge si affermava l'inferiorità ed il minore valore della donna. Non penso che sia superato.
Questo è l' ambiente favorevole in cui ancora si sviluppa la frustrazione e la sopraffazione sulla parte femminile dell' umanità. Questo io ho letto nella lettera della sorella e concordo con lei.

Quel ragazzo ha fatto una scelta.
Sì, perché oltre all' indole ed all'ambiente c'è la volontà. Lui ha scelto.

Mi rendo conto che le motivazioni non sono riconducibili al solo patriarcato. Con l' uccisione di Giulia anch'io mi trovo a fare una scelta. Quella di non minimizzare questo fattore ambientale, di cui io faccio esperienza, esiste.




esatto è quello che intendevo dire io.
LUI HA SCELTO.

quindi nella mia grandissima ignoranza, in questo caso sinceramente stare li a scavare di problemi famigliari, psicologici o sociali non mi pare il caso.

Era un ragazzo normale, che è andato in crisi, non ha visto via di uscita e ha fatto la sua scelta.
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21/11/2023 11:05

Riporto un'intervista, cosa ne pensate

Dottoressa Stefania Andreoli, lei lavora molto con i giovani adulti. Esiste un problema di svincolo nei rapporti sentimentali nella generazione di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, soprattutto quando sono le ragazze a voler cambiare vita?
«Dal mio osservatorio clinico la spinta al cambiamento e al compimento del progetto di vita è spesso più femminile. Le giovani sono più predisposte a ripartire dando il via a nuovi capitoli della loro storia. Non sono ostacolate dalla mancanza di coraggio bensì dal timore di non essere prese sul serio, di lasciare dietro di sé le macerie dell’Altro. Mi dicono: “Non sono più sicura che sia la persona giusta, ma non sopporterei l’idea di farlo soffrire”».
Perché un giovane adulto, come Filippo Turetta, non è riuscito ad affrontare la perdita della fidanzata?
«Che Turetta sia un giovane adulto può lasciarci sgomenti circa la violenza delle sue reazioni, può interrogarci sullo stato di salute della nostra società, ma l’incapacità a sopportare la perdita riguarda anche persone più adulte. Non riuscire a reggere l’assenza è fisiologico solo durante l’infanzia: un bambino ha il diritto di disperarsi se privato dell’Altro, non un adulto. Non è questione di età, ma di genere. Il problema non è la perdita in sé, bensì l’incapacità di soffrirne. La mancanza di strumenti al maschile per piangere, trovare parole per il dolore, diventa rancore, rabbia e violenza».
(A questo link potete ascoltare «Essere grandi», la serie podcast di Barbara Stefanelli e Stefania Andreoli che racconta i giovani adulti)
Elena, la sorella di Giulia Cecchettin, ha parlato con lucidità di patriarcato e violenza. Come è possibile che la consapevolezza su questi temi non sia bastata ad affrontare il rischio?
«Domanda fondamentale: perché dobbiamo, tutti, operare la doverosa distinzione tra istruzione ed educazione, tra conoscenze e cultura. Le giovani della generazione delle sorelle Cecchettin dominano questi temi, eppure non è sufficiente per fare prevenzione se lo sforzo del singolo si perde come una goccia nel mare di chi, a proposito di violenza di genere, indulge nel sarcasmo, nella superficialità, nella minimizzazione di chi fa vittimizzazione secondaria. Quello che so può non bastare, se quello che sento non mi sostiene, non costruisce insieme a me una civiltà del rispetto, ma insinua che siamo esagerate».

Le giovani di oggi sono più informate e consapevoli, cosa le rende ancora deboli nelle situazioni di crisi?
«I dati pre Covid dei report presentati alla Camera mostrano una lieve inversione di tendenza nella violenza di genere da attribuire alle giovani adulte. Questa lucidità però poggia i piedi su millenni di rape culture, la cultura dello stupro. La fatica a fare rete e sentirsi sostenute genera spesso un meccanismo per il quale una donna è capace di trovare intollerabile qualunque forma di violenza ai danni di un’altra, ma poi di sopportare che a lei, quelle stesse cose, accadano. Perché da dentro è difficile uscire dalla vischiosità».
L’educazione sentimentale nelle scuole sarebbe efficace? Come e quando andrebbe iniziata?
«Nel resto d’Europa, ad esempio in Francia, l’educazione all’affettività si fa dalla scuola dell’infanzia. L’amore e il non amore sono esperienze precocissime, non si può arrivare in ritardo. In Italia abbiamo il pudore perverso di temere che parlare delle cose le faccia succedere. È il contrario: pensarsi, nominare e riconoscere le emozioni, discutere le cause della violenza di genere concorrono a prevenirla. Perché dove puoi metterci la testa, non ti servono le mani».
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21/11/2023 11:06

@Peppa, non esiste il gene dell' assassino ma esistono patologie psichiatriche che fanno funzionare il cervello in modo diverso dalla persona "normale". Non lo dico io ma le neuroscienze. Esistono persone che non sono sensibili alla sofferenza degli altri e che se non instradate a mantenere un comportamento socialmente adeguato, pensano di poter passare sopra gli altri per perseguire i propri obiettivi. Come ad esempio il narcisismo patologico ma ce ne sono altre. Queste caratteristiche però non sono ON/OFF, hanno uno spettro ampio di funzionamento per cui non si può considerare pericolosa la persona narcisista solo perché un po' più egoista della media delle persone. Filippo ha covato per giorni invidia, fastidio e desiderio di vendetta nei confronti di Giulia mentre simulava di essere contento per lei e la accompagnava nei centri commerciali a comprare il vestito per la laurea. Non è patologico questo comportamento? Ma soprattutto cosa c'entra col patriarcato? Per carità, io sono la prima a dire che vada completamente smantellato e penso che nel forum di Amando fossi l'unica femminista che sosteneva di dover ancora lottare per sradicare questa mentalità. Ma in questa vicenda l' unico responsabile è Filippo che ha scelto di diventare un criminale perché si sente in diritto di uccidere chi lo ha fatto soffrire. Il fatto che non si sia suicidato è sintomatico del fatto che ancora non si è reso conto di avere torto. Se se ne rendesse conto, si toglierebbe la vita perché non potrebbe vivere con un peso del genere sulla coscienza. Comunque se si vuole manifestare contro il patriarcato, si faccia pure ma Filippo è un mostro e se fosse stata una donna sarebbe una donna ad essere un mostro. Come è mostro Alessia Pifferi che per soddisfare i suoi bisogni egoistici, ha abbandonato in casa una neonata per 6 giorni. Altro tipo di situazione, altro reato, altro contesto ma STESSO COMPORTAMENTO: "CONTA SOLO IL MIO BENESSERE E PER OTTENERLO HO DIRITTO DI FARE TUTTO QUELLO CHE VOGLIO".
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21/11/2023 11:09

Ale lui ha scelto.

Quello che io non comprendo è che pare che non si accetti che le persone attorno a noi possono scegliere atteggiamenti del genere, motivo per cui bisogna stare attenti.

Poi si va a cercare una motivazione remota e difficilmente risolvibile per le azioni di questo uomo e si pensa che la soluzione sia agire su queste cause ataviche.

Oggigiorno se ne sentono di ogni, gente che si accoltella per un parcheggio, gente che ammazza i vicini di casa per la cacca di un cane, pazzi che si accoltellano o sparano per fede calcistica.

Mi sembra assurdo che non si capisca che la gelosia, il possesso o che so io per certe persone è un motivo sufficiente per accoppare qualcuno.

E' giusto? NO! E' la realtà? SI!

MI pare giusto che una donna debba avere paura ad uscire da sola con l'ex? NO, però sticazzi, abbiamo la prova provata che è meglio averne. Ci saranno milioni di ex che si frequentano allegramente, però se non è necessario, proprio perché sono ex, e non ci interessano più, meglio evitare no?

O alla prossima vittima ci rimettiamo a parlare di massimi sistemi?
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21/11/2023 11:19

Re:
Stelin (VS0R230626), 11/21/2023 11:05 AM:

La mancanza di strumenti al maschile per piangere, trovare parole per il dolore, diventa rancore, rabbia e violenza».




Sinceramente a me queste frasi mi fanno veramente perdere ogni voglia di prendere sul serio queste persone.

Non è solo piangendo o parlando che uno accetta le sofferenze.

Però questo è quello che magari solitamente fanno le donne e agli uomini improvvisamente, ohibo, manca un pezzo e diventano TUTTI violenti.

Ci sono un sacco di uomini che sanno gestire il dolore senza ne piangere, ne parlare ne essere violenti.

Rivendico il mio diritto di essere uomo che non piange senza dover passare per forza per un maniaco violento


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21/11/2023 11:46

allora sicuramente Filippo ha dei grossi problemi mentali!! non possiamo certo fargli la diagnosi basandoci sui titoli di giornale, ma è chiaro che è andato giù di testa. perché viziato, perché messo sotto pressione e fatto sentire un fallito, perché solo, perché aveva squilbri chimici nel cervello o patologie psichiatriche.

ma perché nessuno se ne è accorto? perché per tutti quanti il suo comportamento era relativamente normale!!! sì era un po' geloso, sì era un po' possessivo, sì non accettava di essere lasciato, sì le controllava il telefono e si autoinvitava per controllarla, sì diceva che senza Giulia si sarebbe ucciso, ma chi non ha mai pensato una cosa del genere? tutto a posto, un bravo ragazzo innamorato , mentre a questo serviva il TSO.
non lo vedete il collegamento con il fatto riportato da Stefano, ragazzi che trovano normale dire che non lasciano andare la ragazza in discoteca? Il problema è che la società accetta questi comportanenti, anzi li promuove! È geloso perché ti ama 😆 poverino soffre, gli manchi... dagli una seconda chance. Tenete pure recluse le vostre figlie in casa, fatele rinunciare alla libertà, fatele vivere nella paura, senza mai fidarsi di nessuno (perché se non si vede lo schema, sembrano tutti imprevedibili) e insegnate loro che un uomo che ci tiene decide per loro, yeah! 🤟
[Modificato da Nemes87 21/11/2023 11:51]

ed il nemico attuale è sempre e ancora eguale a quel che combattemmo sui nostri monti e in Spagna.
uguale è la canzone che abbiamo da cantare: scarpe rotte eppur bisogna andare.
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21/11/2023 11:54

Re:
Nemes87, 21/11/2023 11:46:

allora sicuramente Filippo ha dei grossi problemi mentali!! non possiamo certo fargli la diagnosi basandoci sui titoli di giornale, ma è chiaro che è andato giù di testa. perché viziato, perché messo sotto pressione e fatto sentire un fallito, perché solo, perché aveva squilbri chimici nel cervello o patologie psichiatriche.

ma perché nessuno se ne è accorto? perché per tutti quanti il suo comportamento era relativamente normale!!! sì era un po' geloso, sì era un po' possessivo, sì non accettava di essere lasciato, sì le controllava il telefono e si autoinvitava per controllarla, sì diceva che senza Giulia si sarebbe ucciso, ma chi non ha mai pensato una cosa del genere? tutto a posto, un bravo ragazzo innamorato , mentre a questo serviva il TSO.
non lo vedete il collegamento con il fatto riportato da Stefano, ragazzi che trovano normale dire che non lasciano andare la ragazza in discoteca? Il problema è che la società accetta questi comportanenti, anzi li promuove! È geloso perché ti ama 😆 poverino soffre, gli manchi... dagli una seconda chance. Tenete pure recluse le vostre figlie in casa, fatele rinunciare alla libertà, fatele vivere nella paura, senza mai fidarsi di nessuno (perché se non si vede lo schema, sembrano tutti imprevedibili) e insegnate loro che un uomo che ci tiene decide per loro, yeah! 🤟




vai a capire che caxxo gli è passato per la testa.....

anche perchè ovviamente ho sentito che si sostiene fosse premeditato, visto che aveva sacchi, scotch e coltello in macchina.
ma evidentemente non lo aveva pianificato nei dettagli, visto che praticamente è scappato senza soldi.

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21/11/2023 11:57

a questo riguardo mi sono informata, perché nella mia ignoranza giuridica ritenevo molto indicativo della premeditazione avere con sè un coltello (anche farlo a ridosso della laurea), ma a quanto pare con premeditazione si intende quella covata per un lasso di tempo maggiore, la semplice predisposizione degli strumenti atti a compiere il delitto è "solo" preordinazione.

PS cosa gli è passato per la testa? beh probabilmente cose come: non può lasciarmi, non è giusto, io starò qua solo e lei si rifarà una vita, sono un fallito, sono indietro con gli esami, non è giusto che a lei vada tutto bene e a me no, non può fare come le pare e trattarmi così, se lei nega tutto a me ingiustamente, allora farò in modo che non abbia nulla nemmeno lei, le do un ultima possibilità di pentirsi e tornare da me. ovvero lei è mia e non deve permettersi di avere più successo di me.
[Modificato da Nemes87 21/11/2023 12:02]

ed il nemico attuale è sempre e ancora eguale a quel che combattemmo sui nostri monti e in Spagna.
uguale è la canzone che abbiamo da cantare: scarpe rotte eppur bisogna andare.
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21/11/2023 12:01

Re:
Nemes87, 21/11/2023 11:57:

a questo riguardo mi sono informata, perché nella mia ignoranza giuridica ritenevo molto indicativo della premeditazione avere con sè un coltello (anche farlo a ridosso della laurea), ma a quanto pare con premeditazione si intende quella covata per un lasso di tempo maggiore, la semplice predisposizione degli strumenti atti a compiere il delitto è "solo" preordinazione.




ah ecco
perchè pure io ho pensato che fosse molto indicativo il fatto che mancassero pochi giorni alla laurea.
Che lei stesse raggiungendo un traguardo importante senza di lui.

poi mi sono detta, nella mia ignoranza, ma uno che premedita il tutto, avrà un piano di fuga un po migliore.......che fermarsi in macchina sull'autostrada tedesca senza soldi......

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21/11/2023 12:04

Re:
Nemes87, 21/11/2023 11:46:

allora sicuramente Filippo ha dei grossi problemi mentali!! non possiamo certo fargli la diagnosi basandoci sui titoli di giornale, ma è chiaro che è andato giù di testa. perché viziato, perché messo sotto pressione e fatto sentire un fallito, perché solo, perché aveva squilbri chimici nel cervello o patologie psichiatriche.

ma perché nessuno se ne è accorto? perché per tutti quanti il suo comportamento era relativamente normale!!! sì era un po' geloso, sì era un po' possessivo, sì non accettava di essere lasciato, sì le controllava il telefono e si autoinvitava per controllarla, sì diceva che senza Giulia si sarebbe ucciso, ma chi non ha mai pensato una cosa del genere? tutto a posto, un bravo ragazzo innamorato , mentre a questo serviva il TSO.
non lo vedete il collegamento con il fatto riportato da Stefano, ragazzi che trovano normale dire che non lasciano andare la ragazza in discoteca? Il problema è che la società accetta questi comportanenti, anzi li promuove! È geloso perché ti ama 😆 poverino soffre, gli manchi... dagli una seconda chance. Tenete pure recluse le vostre figlie in casa, fatele rinunciare alla libertà, fatele vivere nella paura, senza mai fidarsi di nessuno (perché se non si vede lo schema, sembrano tutti imprevedibili) e insegnate loro che un uomo che ci tiene decide per loro, yeah! 🤟




si certo nemes che quelli sono stati i suoi pensieri.

ma dal pensare all'agire.....cazzo se ce ne vuole...

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21/11/2023 12:06

@Nemes87
Nemes87, 21/11/2023:


non lo vedete il collegamento con il fatto riportato da Stefano, ragazzi che trovano normale dire che non lasciano andare la ragazza in discoteca? Il problema è che la società accetta questi comportanenti, anzi li promuove! È geloso perché ti ama 😆 poverino soffre, gli manchi... dagli una seconda chance. Tenete pure recluse le vostre figlie in casa, fatele rinunciare alla libertà, fatele vivere nella paura, senza mai fidarsi di nessuno (perché se non si vede lo schema, sembrano tutti imprevedibili) e insegnate loro che un uomo che ci tiene decide per loro, yeah! 🤟


Ora io non mi azzarderei a fare un’analisi sociologica in base a delle interviste sui social…
Non negare che il fenomeno esiste, perché esiste, ci viviamo dentro e spesso lo abbiamo affrontato, ma per capire a che grado coinvolge davvero ci vorrebbero statistiche serie.
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21/11/2023 12:06

grazie a dio non era un astuto criminale intelligente e sgamato con la freddezza e la lucidità di attuare un piano di fuga, altrimenti sarebbe a piede libero ora! e per iniziare una nuova polemica 😁 sono molto sollevata dal fatto che sia in galera e non morto suicida. sperando che la sua pena non si riduca davvero a qualche anno
[Modificato da Nemes87 21/11/2023 12:11]

ed il nemico attuale è sempre e ancora eguale a quel che combattemmo sui nostri monti e in Spagna.
uguale è la canzone che abbiamo da cantare: scarpe rotte eppur bisogna andare.
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21/11/2023 12:10

Danae (ayfb221203), 21/11/2023 12:06:

@Nemes87

Ora io non mi azzarderei a fare un’analisi sociologica in base a delle interviste sui social…
Non negare che il fenomeno esiste, perché esiste, ci viviamo dentro e spesso lo abbiamo affrontato, ma per capire a che grado coinvolge davvero ci vorrebbero statistiche serie.

ma no Danae, io l'analisi sociologica l'ho fatta prima, con altri mezzi, quello era solo un esempio banalissimo, ma sono sicura che hai sentito discorsi del genere, sia dal vivo che sui forum, con una frequenza quasi quotidiana. 😉

ed il nemico attuale è sempre e ancora eguale a quel che combattemmo sui nostri monti e in Spagna.
uguale è la canzone che abbiamo da cantare: scarpe rotte eppur bisogna andare.
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21/11/2023 12:11

Racconto questo episodio solo per inserire dettagli in più di cui tener conto.

Una mia amica alle superiori aveva un ragazzo violento. Da fuori lui era il classico simpatico e figo, l'accompagnava tutti i giorni a scuola e la veniva a prendere in moto.
Al primo litigio, volò lo schiaffo a lei. Lei non disse nulla.
Al secondo litigio, un altro schiaffo e forse non solo.
Al terzo le prese il dorso della mano per schiacciarla e strisciarla sulla corteccia di un albero.
Se i primi segni erano "invisibili", il terzo si vide benissimo per giorni, prima fra tutti i genitori che intervennero e andarono a parlare coi genitori di lui.
La risposta della famiglia di lui li sconcertò: sapevano di questa indole un tantino aggressiva del figlio, ma erano sicuri che lui le volesse davvero bene e mai sarebbe andato oltre.
La mia amica era già decisa a lasciarlo. La sua famiglia le fu vicina e l'aiutò. Sia lei che i genitori erano uniti e consapevoli del fatto che si tentava di non vedere un problema o di minimizzarlo e che quindi mai si sarebbe risolto. Ma soprattutto la mia amica, per quanto fragile (e lo era davvero) non riusciva né ad amarlo né a sentirsi amata dopo quegli episodi.
Non accadde più nulla di eclatante. Lui tentò di vederla, ma davanti all'avvertimento di una vera denuncia, anche la famiglia di lui collaborò forse di malavoglia.
Anni dopo lui la ricontatta tramite social in un momento duro: lei stava divorziando.
Le chiese scusa, le raccontò di essersi curato, perché anche il suo matrimonio era finito per questa sua indole aggressiva e ossessiva.
E le chiese di rivedersi per un caffè.
La mia amica non accettò e si guardò bene dal farlo. Poteva essere diventato anche la persona migliore del mondo, ma non voleva essere lei a scoprire se lo era diventato o meno.




MAI e SEMPRE sono le parole più improbabili al mondo.
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Post: 177
Sesso: Maschile
21/11/2023 12:37

Devo dire come la penso io, perché di frasi fatte, banali e sterili sui media se ne sono sentire anche troppe, e se ne sentono ogni volta.
Premessa, la violenza non è mai tollerabile, in nessun caso. Non c'è nessuna giustificazione, e fin qui è una delle tante ovvietà che si dicono.
Allo stesso modo anche la gelosia ossessiva (e possessiva), anche quella che è stata fino a quel momento inoffensiva ma che potrebbe sempre diventarlo, rappresenta un vero problema psicologico per chi la vive, una vera ossessione, ed è fonte di continua sofferenza. Non si tratta di cattiveria o di odio verso le donne, si tratta di un disturbo psichiatrico vero e proprio. Un disturbo peraltro che ha anche origini ancestrali legate alla sessualità e alla natura umana (il discorso potrebbe essere lungo e sarebbe comunque inutile in questo caso scandagliarne le origini).
Adesso dato che sono convinto di quello che dico, la soluzione per salvaguardare le donne secondo me sarebbe quella di mettere a disposizione un servizio di assistenza psicologica se possibile anonimo nei confronti di chi crede di soffrire di questo tipo di problema, di avere ansie eccessive dovute al sentimento dell'eccessiva gelosia, di chi possa pensare che questo potrebbe diventare un problema per lui e per chi gli sta vicino. Un numero di telefono collegato ad un supporto psicologico che può essere affrontato successivamente, come si è visto anche per altre tipologie di problemi, ma stavolta dedicato agli uomini, non alle donne. Deve essere gratuito, urgente e anonimo affinché possa funzionare. Invece le chiacchiere, lo stigmatizzare.... sì va tutto bene, ma serve a poco.
[Modificato da Snake01 21/11/2023 12:47]
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Post: 2.117
Età: 51
Sesso: Maschile
21/11/2023 13:08

@Masquerade, come ho raccontato prima ho avuto a 18 anni, un fidanzato possessivo e geloso che non credeva che io non potessi vederlo perché stavo male (avevo un ascesso, la febbre e dovevo essere curata urgentemente dal dentista). Cedetti a vederlo perché era stato insistente, pensando "quando vedrà come sto male (avevo il viso gonfio), si pentirà di aver insistito tanto e mi chiederà scusa", invece no, era tutto soddisfatto per essere riuscito a vedermi anche se io ero palesemente di cattivo umore e non sorridevo. Aggiungo che da questo tizio mi ero presa precedentemente anche uno schiaffo, preciso che nemmeno mio padre mi aveva mai dato una sberla, ci ero rimasta malissimo. Lo avevo "perdonato" perché mi aveva chiesto scusa e perché mi aveva detto che "aveva visto suo padre spezzare una gamba a sua madre". Poi è stato l'episodio del dentista a farmi decidere di lasciarlo perché lì avevo capito finalmente che a lui non interessava il mio bene ma solo di "avermi" in qualunque modo, con lui.
Negli anni ha cercato di ricontattarmi più volte, fino a 10 anni dopo. Poi 4 o 5 anni fa, ha trovato in qualche modo il mio numero e adesso ogni tanto mi manda dei WhatsApp per Natale e per Pasqua. In uno di questi scambi mi aveva scritto frasi del tipo "non sei cambiata per niente, dici sempre le stesse cose". Ecco se nella mia mente bacata per un attimo era balenata l'idea di vederlo in amicizia, quando mi ha scritto quella cosa, ho subito scacciato con forza la cosa.
Devo stare attenta perché mi rendo conto di essere una potenziale vittima ideale.
ONLINE
Post: 4.422
Età: 36
Sesso: Femminile
21/11/2023 13:14

ma no, comunque il problema non è una certà mentalità 😁 sono casi isolati questi, senza una solida teoria a sostenerli 😂

ilforumdeibrutti.is/index.php?threads/probabile-omicidio-suicidio-valuta...

traduzione della sigla np: non persona, ovvero donna
[Modificato da Nemes87 21/11/2023 13:15]

ed il nemico attuale è sempre e ancora eguale a quel che combattemmo sui nostri monti e in Spagna.
uguale è la canzone che abbiamo da cantare: scarpe rotte eppur bisogna andare.
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Post: 2.288
Città: PADOVA
Età: 65
Sesso: Maschile
21/11/2023 13:23

Alla fine...volta e gira.... tutti i vostri commenti convergono nella stessa direzione.

Certo, se un tale commette un delitto efferato, bisogna capire quali siano le cause, che lo spingono a tanto....
Certo, è verissimo;
la sua cattiveria e la sua stupidità, direttamente proporzionali.

Bisogna, però, capire di chi sia la colpa, se qualcuno è spinto a commettere di questi crimini.... la società... la famiglia.....i giornali, la TV o il Web.....
Analizzando bene, la colpa è...
.... dello stesso soggetto che delinque;
cialtrone, di una tale stupidità che lo rende più simile ad animali che a persone.

Nessuna pietà

Abbiate pazienza, se un po' rido, in una faccenda in cui da ridere proprio non c' è niente.
Ho sempre voluto mettere in burletta i luoghi comuni, ne ho voluto accostare ora, tra quelli che ho spesso sentito e che avrete sentito anche voi.

La tendenza a cercare cause esterne, attribuire la colpa ad altri, anche parlando di soggetti terzi,
è una cosa orribilmente diffusa....

Faccio un ragionamento a parte.
Mi domando che tara culturale - senza scusare nessuno - ci possa essere, specificamente, in queste zone. Veneti erano entrambi, lei originaria di Vigonovo, provincia di Venezia, assai vicino a Padova, alla zona Camin. Lui è di Torreglia, luogo ameno dei Colli Euganei, dove non di rado mi reco a "spigassare".
L'efferatezza del delitto, le coltellate ripetute, mi riportano alla mente l'assassinio di
Margherita Magello, gennaio 1976,
proprio qui, a Padova, con la successiva incriminazione di Massimo Carlotto.
Un caso?
Paragone troppo lontano nel tempo?

Il caso ora preso a confronto, avvenne nel
quartiere Arcella; zona nord della città, a ridosso della stazione.

Un altro caso simile avvenne nel 1992 - un uxoricidio e sotto gli occhi dei bambini, eseguito eodem modo - a
Tencarola; parte ovest di Padova, verso i Colli.

Spero che ora non abbiate paura di me, poiché sono di questa città... che negli Anni di Piombo era...famigerata.
A che ora se magna?
OFFLINE
Post: 532
Sesso: Maschile
21/11/2023 13:25

Nemes87, 21/11/2023 13:14:

ma no, comunque il problema non è una certà mentalità 😁 sono casi isolati questi, senza una solida teoria a sostenerli 😂

ilforumdeibrutti.is/index.php?threads/probabile-omicidio-suicidio-valuta...

traduzione della sigla np: non persona, ovvero donna

Naaaaaa.

Quella che vedi lì è solo la controparte di un femminismo esasperato.

Da una parte uomini che sfogano la loro rabbia malata verso le donne, che ritengono la causa di ogni loro problema.

Dall'altra donne che sfogano la loro rabbia malata verso gli uomini, che ritengono la causa di ogni loro problema.

Se veramente la causa di questi omicidi fosse di origine culturale avremmo 10 volte tanto di omicidi di questo tipo.

Invece, per quanto brutto dirlo perchè ogni morte è una di troppo, rimangono confinati alle percentuali da disturbo mentale.
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